Proseguono le indagini che seguono la denuncia di una ragazza di 22 anni ai danni del figlio di Ignazio La Russa, per violenza sessuale: gli ultimi sviluppi preoccupano il Presidente del Senato
SI mette male per Leonardo Apache La Russa, il figlio del Presidente del Senato finito nell’occhio del ciclone dopo la denuncia di una ragazza che lo accusa di violenza sessuale nei suoi confronti.
La giovane, di 22 anni, è stata ascoltata per 3 ore dai pm di Mliano e dagli investigatori della Squadra Mobile che seguono le indagini e ha sostanzialmente confermato la prima versione dei fatti, con le accuse che potrebbero costare molto care a La Russa Jr.
Alla fine è stata ascoltata anche la super testimone dell’inchiesta, un’amica della giovane che con lei ha scambiato anche dei messaggi il giorno dopo l’accaduto. E proprio quelle chat con l’amica potrebbero essere la prova più grave delle accuse a carico di La Russa.
I fatti riguardano la notte fra il 17 e il 18 maggio, quando – secondo la denuncia presentato – Leonardo Apache avrebbe approfittato della 22enne, incosciente perché sotto effetto di stupefacenti, dopo una serata alla discoteca Apophis di Milano. Al vaglio anche la posizione di un suo amico, indicato nella querela come Dj Nico, che avrebbe partecipato allo stupro: se fosse confermata questa ricostruzione il reato contestato sarebbe di stupro di gruppo.
La chat che aggrava la posizione di La Russa
Nei giorni scorsi sono emersi alcuni dettagli relativi a una chat che la ragazza avrebbe avuto con la sua amica il giorno dopo l’accaduto. Dai messaggi che sono stati resi noti emerge un quadro decisamente inquietante, benché ovviamente tutto da accertare.
La giovane dice all’amica di essersi svegliata nuda nel letto del 21enne La Russa e di non ricordare assolutamente nulla dell’accaduto. L’amica le dice che la sera prima l’aveva vista strana e ipotizza il fatto che possa essere stata drogata. “Hai bevuto un drink e da quel momento sei cambiata completamente”, le scrive l’amica.
Nella conversazione emerge anche come la ragazza avesse paura di denunciare i fatti (per questo poi è emerso tutto con un ritardo di oltre un mese), anche perché – parole dell’amica – bisognava che stesse “attenta” perché lui è il “figlio del Presidente del Senato”.
Oltre a questa amica sarà ascoltata anche un’altra ragazza, che ha incontrato la giovane quella sera in discoteca, per cercare di approfondire la questione. Dal referto medico stilato al centro antiviolenza della clinica Mangiagalli, è risultato che la ragazza aveva assunto cannabinoidi, cocaina e tranquillanti, questi ultimi, a suo dire, per problemi d’ansia.
