Presto l’Isee verrà sostituito dal quoziente familiare. Questo nuovo criterio sarà una vera stangata per molti.
Tra le tante novità introdotte dalla riforma fiscale del Governo Meloni ci sarà la sostituzione dell’Isee con il quoziente familiare. Vediamo insieme cosa cambierà.
Ad oggi, per poter accedere alla maggior parte dei bonus, dei sussidi e delle agevolazioni è necessario avere un Isee piuttosto basso o, comunque, al di sotto di una certa soglia. Questo è funzionale a fare in modo che gli aiuti arrivino davvero a chi ne ha bisogno e per evitare che i soliti “furbetti” possano mettere le mani su ciò che non spetta loro.
Con la riforma fiscale a cui il Governo Meloni sta lavorando, però, l’Isee potrebbe cedere il posto al quoziente familiare. Questo nuovo criterio di valutazione sarà completamente diverso. In primis non terrà conto del patrimonio immobiliare ma unicamente del reddito della famiglia e, in seconda battuta, diventerà determinante il numero dei componenti di un nucleo familiare per potere avere diritto a specifici aiuti.
Quoziente familiare: ecco cosa cambierà
Come anticipato il Governo Meloni, da sempre a sostegno delle famiglie e della natalità, ha deciso di sostituire l’Isee con il quoziente familiare. Alcuni avranno dei benefici mentre molti altri riceveranno una brutta stangata.
A trarre i maggiori benefici saranno, senza dubbio, le famiglie numerose. Infatti il quoziente familiare terrà conto della somma dei redditi e del numero dei componenti di un nucleo familiare indipendentemente dai possedimenti immobiliari. A ricevere una brutta stangata, al contrario, le persone che vivono sole o le coppie senza figli.
Questo potrebbe generare un paradosso: una coppia con tre figli, due redditi e proprietà immobiliari potrebbe avere diritto a più agevolazioni di una persona che vive sola e che ha uno stipendio o una pensione bassa. L’obiettivo è agevolare le famiglie numerose ed è legittimo voler aiutare chi ha e chi fa figli. Il problema è che si rischia di penalizzare chi è da solo e ha comunque bisogno di aiuti economici.
Ma come funzionerà, in concreto, il quoziente familiare? Il meccanismo è molto semplice: si sommano i redditi di tutta la famiglia e il totale viene diviso per il numero di componenti e si ottiene così la base di calcolo della tassazione. All’importo così ottenuto si applicano poi le aliquote Irpef sul reddito medio della famiglia e si moltiplicano per il numero di componenti della famiglia. Ogni membro della famiglia ha un coefficiente differente:
- 1 per single, per le vedove/i con almeno un figlio a carico e per ogni figlio successivo al secondo;
- 0,5 per il primo e il secondo figlio e per i genitori single con almeno un figlio a carico;
- 2 per le coppie sposate o che convivono;
- 4 in presenza di figli disabili a carico.
Nell’attesa che il Governo Meloni comunichi se e quando il quoziente familiare sostituirà del tutto l’Isee, già ora viene applicato questo metodo di calcolo per poter usufruire del nuovo superbonus 100% rivisto al 90%.