Sono sempre più diffuse le vendite on line con il metodo del dropshipping: ma di cosa si tratta? E soprattutto, è qualcosa di legale?
In un periodo storico così economicamente complesso, come quello che stiamo affrontando in questi mesi, trovare una buona attività redditizia, in cui la componente di rischio sia bassa, non è semplici. In molti si lanciano su siti in cui vendere il proprio abbigliamento, oppure piazzare le proprie creazioni su siti di vendite, aprire blog, o qualsiasi attività che possa fornire un extra. Infatti, sono sempre di più le persone che, nonostante abbiano già un lavoro, cercano di trovare una seconda occupazione marginale per poter arrotondare il proprio stipendio.
Una attività che sta spopolando negli ultimi mesi è quella denominata dropshipping. Si assiste sempre di più a vendite online realizzate tramite questo sistema. C’è chi ha una grande diffidenza su questa metodologia, ma è pur vero che sta crescendo in maniera esponenziale. Ma ci sarà da fidarsi? Può essere una attività da considerare nel lungo periodo e da far fruttare? Ma soprattutto, la domanda che in molti si fanno: è una attività legale? Ecco cosa bisogna sapere.
Non è sempre così facile vendere i propri prodotti on line, a meno che non si abbia uno stock importante di magazzino, e soprattutto già avviati nella vendita, da voler aprire un e-commerce o piazzarli sui principali store on line. Altrimenti, c’è una soluzione sia per chi vuole acquistare che per chi vuole vendere, che si sta allargando a macchia d’olio: si tratta del dropshipping. Ma di cosa si tratta? Consiste in una pratica legale? Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Il dropshipping non è altro che una attività di rivendita di un prodotto individuato sul mercato, acquistarlo da un fornitore, e tramite lui fare acquisto e spedizione, rispetto a quello che un cliente ha comprato. Il fornitore, una volta che ha ottenuto il nostro ordine (che faremo per conto di un terzo, in questo caso un nostro cliente), dovrà provvedere al confezionamento della merce, e della sua spedizione, direttamente per il cliente finale. Ma quali sono i pro e i contro?
Se si ha in mente di aprire una attività in dropshipping, bisogna individuare un prodotto o una serie di prodotti, considerati vincenti. Dopodiché, bisogna individuare un buon fornitore che abbia buoni costi e che sia soprattutto affidabile. Quello che dovremmo fare è aprire uno store, dove il cliente può comprare, e noi in relazione all’ordine ricevuto, compreremo dal nostro fornitore. I pro sono dati dal fatto che non c’è bisogno di investimenti di magazzino, per tenere materiale in pronta consegna. E soprattutto, la merce non transita presso di noi, ma noi incasseremmo solo la vendita, con cui comprare a prezzo più basso la merce, trattenendo la differenza.
Questi sono enormi punti a favore. Ovviamente ci sono anche i contro, che sono dati dal fatto che non sarà sempre possibile effettuare resi, e in caso di problemi di spedizione o di merce dovremmo essere noi ad interfacciarci con il fornitore, rimettendoci qualche volta anche le spese. Si tratta di una attività legale, e sono tanti i siti di rivendita che operano in questo modo.
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