Allerta peste suina, dopo la pandemia di covid-19 arriva una nuova minaccia sulle tavole: ecco di cosa si tratta, come scamparla.
La peste suina è un guaio alimentare, economico e per quanto concerne il benessere della specie e dell’umanità. L’allerta è scattata da poco, ma i danni sembrerebbero già essere importanti. Facciamo un resoconto di quanto è accaduto, dove e cosa ha scaturito questa situazione così malsana. Ci sono gli echi della pandemia più spaventosa per l’umanità? Dopo il coronavirus forse la popolazione mondiale non potrebbe essere così pronta come invece si spera.
Dal nome è abbastanza evidente prendere in considerazione il fatto che la peste suina attacchi la specie in questione. I maiali sono le vittime di questo grave disagio che li fa stare male fisicamente, poveri animali, e con essi tutti coloro che si cibano nella propria dieta di questo essere vivente. Senza un adeguato monitoraggio si può affermare che la peste suina sia già in circolo. Infatti, in una zona specifica del Paese sta divagando.
C’è un’inchiesta in atto che mira a vederci chiaro, soprattutto per circoscrivere il più possibile la situazione, e fare un attimo mente locale del guaio in atto. Il punto è che la peste suina è molto più grave del previsto, dato che non prevede solo l’eliminazione dell’animale infetto, ma anche quella di tutti gli esemplari vicini a lui, compresi allevamenti nelle vicinanze.
Si stima la perdita di 1 miliardo di euro l’anno, e questo la peste suina si rivela anche essere un grave danno economico su vasta scala. Come si sono infettati questi animali? Sotto inchiesta un allevatore e un veterinario che parrebbero aver mascherato tutta la situazione. Che cos’è la peste suina? Dove è concentrata l’epidemia?
Più precisamente parliamo di peste suina africana. È un virus che attacca i maiali, e che li fa stare molto male portandoli alla morte. È una bestialità non denunciare un fatto così grave, anche perché è stato proprio il non comunicarlo che ha portato alla morte di tantissimi esemplari. Gli animali sono morti tra atroci sofferenze. Sono infatti due gli allevamenti vittime di questa terribile situazione. Probabilmente se fosse stata denunciata prima, non ci sarebbero state tutte queste morti.
“Africana” perché la prima volta che è comparsa è stata nel continente africano nel 1921. All’essere umano non dovrebbe comportare gravi danni, ma per i maiali sì. Perché accusano febbre, costipazione, debolezza, emorragie interne ed esterne, e persino aborti spontanei. Insomma, una vera barbarie che ancora una volta affligge chi non c’entra nulla, gli animali. Gli allevamenti in questione sono di Pavia, Montebello Della Battaglia e un altro a Zinasco.
Il Presidente di Confagricoltura di Cuneo, Enrico Allasia, ha lanciato l’allarme anche per gli altri settori direttamente legati a quello dell’allevamento dei maiali, quello dei mangimi e delle attrezzature per le stalle.
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