Altro che bonus: ecco tutte le nuove tasse del governo Meloni

Si parla tanto di bonus, ma in realtà sono in arrivo nuove tasse da parte del Governo Meloni. Andiamo a vedere cosa dovranno pagare gli italiani.

In mezzo al costo della vita in costante aumento, siamo costantemente alla ricerca di informazioni sugli ultimi bonus in cantiere. Il Governo Meloni, però, non ha predisposto soltanto aiuti per i meno privilegiati.

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Nuove tasse dal Governo Meloni- Lafuriaumana.it

In effetti, sono in arrivo nuove tasse per garantire il finanziamento della legge di Bilancio, che si stima costerà tra i 25 ei 30 miliardi di euro. Al momento, il governo è riuscito a garantire solo i fondi sufficienti a coprire la metà delle spese previste. Ciò rende qualsiasi promessa fatta agli elettori come puramente ipotetica, almeno per ora. Ciononostante, gli sforzi non mancano per mantenere quanto promesso.

Legge di Bilancio: nuove tasse dal governo Meloni

Come accennato in precedenza, il Governo ha trovato le risorse economiche che potrebbero potenzialmente rappresentare circa il 50% dei finanziamenti necessari. Più precisamente si tratta di 12 miliardi di euro, che è ben al di sotto della soglia dei 25-30 miliardi necessari.

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Sorpresa nuove tasse-Lafuriaumana.it

Supponendo che la cifra di sei miliardi sia reale, il saldo rimanente è il prodotto di strategie meticolosamente calcolate, imperniate sulla prospettiva di utilizzare 1,5 miliardi di euro risparmiati sul totale dei fondi destinati agli assegni familiari, nonché i 4,5 miliardi di euro previsti dai margini del deficit.

Certo, la legge di bilancio sembra tutt’altro che stabile, ma ancora la parola fine non è stata scritta. La preoccupazione più urgente del governo Meloni è dove reperire i restanti miliardi necessari per finanziare la Legge di Bilancio.

La premier ha parlato con i suoi ministri, riconoscendo l’importanza di far fronte agli obblighi finanziari per prevenire una crisi politica e sociale sia per il partito che per la nazione. A partire dal 2024 si parla di introdurre una tassa sulle multinazionali, ma anche per questa manovra le incertezze sono molte.

La cifra necessaria sarà raggiungibile? Questa è la domanda nella mente di tutti. Il tasso proposto è del 15%, ma l’uso del condizionale consente un margine di errore potenzialmente problematico. Di conseguenza, il reddito generato da questa imposta potrebbe essere inferiore alle proiezioni iniziali.

Il castello di carte è traballante, la sua fragilità è evidente poiché una semplice oscillazione potrebbe farlo crollare. Nonostante ciò esiste un piano di emergenza, anche se privo di fondi consistenti. Il tema in questione è il costo del carburante, che, pur essendo devastante per i cittadini, promette un aumento delle entrate Iva oltre le previsioni iniziali. La Legge di Bilancio stanzierà per le sue misure circa 1-2 miliardi di euro, a scapito dei consumatori.

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