Arriva l’iniziativa di Altroconsumo in tema caro benzina, con una petizione lanciata finalizzata alla richiesta dell’azzeramento dell’Iva: i dettagli.
Tiene banco l’economia e la questione legata al caro benzina, l’aumento dei prezzi del carburante che preoccupa molti cittadini: al riguardo la nota associazione Altroconsumo lancia una petizione per richiedere l’azzeramento dell’Iva: le motivazioni ed i dettagli.
L’organizzazione dei consumatori Altroconsumo ha dunque lanciato una petizione che si propone di chiedere alle Istituzioni l’eliminazione dell’Iva sui carburanti, tanto rispetto al costo industriale quanto sulle accise, e dunque un intervento sul caro benzina.
Al riguardo infatti si legge che a partire dal 01.01.2023 sono giunti a conclusione gli sconti del Governo, col relativo ritorno del carburante alla pompa, a “prezzo pieno“. Ciò che occorre, spiega l’associazione, sarebbe il ripristino del sconto sulle accise, e in particolar modo un intervento sull’Iva che possa durare nel tempo.
Altroconsumo si sofferma sull’entità degli aumenti dei prezzi riscontrati nell’estate e indica quali “misure blande”, rilevatesi “inefficaci”, quelle adottate dall’Esecutivo. Nel dettaglio, la richiesta riguarda la re-introduzione del taglio delle accise, misura presente sino all’inizio dell’anno in corso che aveva alleggerito la situazione degli automobilisti.
Inoltre, l’Associazione chiede che si intervenga il prima possibile per azzerare temporaneamente l’Iva.
Desta dunque attenzione la tematica inerente il caro benzina, e il contesto che vede registrarsi un prezzo alto dei carburanti. Proprio in tale scenario si inserisce la petizione di Altroconsumo, che spiega perché l’azzeramento temporaneo dell’Iva potrebbe essere la strada da percorrere.
Si legge infatti che al fine di evitare future crescite del prezzo anche dovute alla speculazione, tale soluzione potrebbe essere indicata, con la sua aliquota, ad ora al ventidue per cento, che va a determinare il prezzo finale in maniera decisiva.
Rallentare l’aumento dei prezzi alla pompa, per l’Associazione, passa per l’azzeramento dell’Iva e per tale ragione Altroconsumo prosegue la propria battaglia richiedendone l’eliminazione sui carburanti.
Dal momento che quando si parla di Iva si fa riferimento ad una percentuale, il suo azzeramento – si legge – comporterebbe maggior incisività al confronto del taglio delle accise, qualora avessero luogo futuri aumenti di materie prime e eventuali speculazioni.
L’associazione, all’interno del proprio appello presente sul portale ufficiale, sezione “Azioni“, indica anche alcuni numeri in ottica risparmio.
Infatti, si legge, pur in presenza della riduzione delle accise e a seguito della crescita de prezzi dei carburanti causata dal conflitto Ucraina-Russia, c’è stata una spesa, all’incirca, di centotrenta euro in più per ciascun automobilista al confronto dell’anno prima, andando ad ipotizzare un consumo pari a novecento litri l’anno.
Mediante la proposta di azzeramento Iva, Altroconsumo sottolinea che il risparmio per ciascun automobilista sarebbe stato di 150 euro per auto. Passando all’anno in corso invece, e tramite la proposta in questione, si legge che vi sarebbe un risparmio all’incirca di quattrocento euro a veicolo. Sino a metà anno, spiega l’Associazione, ci sarebbe stato un risparmio superiore a 200 euro per il pieno benzina. Mentre ad oggi, al contrario, ne sarebbero stati pagati 115 in più al confronto del 2021.
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