Sei un amante del pesce, specialmente del surimi? Dovresti sapere cosa contiene quest’ultimo e come viene fatto: rimarrai senza parole
Molte volte ci rechiamo in località balneari per assaggiare il pesce fresco e il pescato del giorno che offre il ristorante. A causa dei costi, non molto bassi, cerchiamo di cucinarci il pesce da soli e d’estate si preferisce fare qualcosa di fresco, come un’insalata di mare, polipo e patate, tartare e surimi. A proposito del surimi, si pensa sempre sia granchio e così viene servito nei locali, ma siete proprio sicuri, sapete cosa state mangiando?
Troviamo il surimi ovunque, non solo nei supermercati o ristoranti orientali, ma anche al supermercato sotto casa. Adoriamo questo tipo di pesce per il suo sapore, così simile al granchio e poi quando viene preparato con prezzemolo e olio è buonissimo. Si cucina rapidamente e non prevede chissà quale cottura, anzi, possiamo gustarlo anche crudo. Tuttavia, vi siete mai chiesti cosa contiene il surimi?
Surimi: la verità su cosa c’è dentro
I prodotti che sono a base di surimi, presentano piccole quantità di grasso e sono ricchi di sodio, a livello nutrizionale, inoltre, il contenuto proteico è alquanto basso. Le aziende amano il surimi, poiché per loro è conveniente. Vi starete chiedendo in che modo. In primo luogo, c’è da sapere che surimi, in giapponese vuol dire pesce tritato e già da qui dovrebbe accendersi una lampadina.
Il surimi, infatti, è un impasto di polpa di vari tipi di pesce, a cui viene data la forma desiderata. In commercio ci sono differenti varianti dello stesso prodotto, come le chele di granchio, il normale surimi che conosciamo in salamoia o in altri modi e l’affettato di pesce. In Occidente lo vediamo in queste forme, mentre in Oriente ha una conformazione sferica.
In Oriente, inizialmente, per preparare il surimi veniva utilizzato il merluzzo, a causa delle sue proprietà nutritive. Fino agli anni Sessanta, la produzione è rimasta artigianale, continuando a usare la stessa tipologia di pesce. Quando la domanda del mercato ha iniziato a crescere sia internamente che all’estero, l’elaborazione del surimi è cambiata.
Tornando alle aziende, il surimi è conveniente perché possono utilizzare diverse tipologie di pesce economiche, trasformandole. Perché ha il sapore di un granchio? Perché vengono utilizzati degli aromi per fargli avere lo stesso gusto dei crostacei, vendendolo come un pesce di qualità. Il prodotto finito contiene tra il trenta e il quaranta per cento di pesce, tutto il resto è fecola di patate, albume d’uovo, grassi vegetali, altri farinacei, spezie ed esaltatori di sapore, come il glutammato monosodico e l’E635.
L’E635 è un additivo alimentare tra i più comuni usati nell’industria dell’alimentare moderna. L’industria chimica è stata capace di sconvolgere la natura, per donarci sapori artificiali e ingannare i recettori del gusto. Questo elemento migliora la sapidità e l’odore dell’alimento, inoltre è di origine animale, sia di carne che di pesce. Oltre ad essere estremamente tossico, nonostante le aziende possano usarlo poiché la quantità è molto bassa e non dovrebbe provocare problemi, causa dipendenza da alimenti artificiali.
Quali pesci ci sono, invece, nel surimi? Oltre al merluzzo, che in origine componeva la maggior parte del prodotto, si trovano anche altri pesci a prezzi davvero convenienti. Tra i componenti ci sono: il nemiptero, il suro, varianti di sgombro e alcune specie di carpa. Il fatto che aggrava di più la situazione è che non c’è nemmeno una piccola traccia di crostacei.
Non è un gusto naturale, ma varie miscele di aromi lavorano per conferirgli il sapore desiderato. Come se non bastasse, anche l’occhio vuole la sua parte, l’illusione continua anche nei colori scelti, come il bianco della polpa e la sfumatura di arancione e rosso all’esterno.
La conclusione è che il surimi di granchio non esiste. Nulla vieta alle aziende di produrre surimi con la polpa di granchio, ma economicamente non sarebbe una buona scelta, poiché non frutta il ricavo desiderato. Nel Regno Unito, la legge vieta ai produttori di scrivere “bastoncini di granchio” sulle confezioni del surimi, proprio perché del granchio non si vede nemmeno l’ombra. Fate attenzione, dunque, a ciò che ingerite, poiché non sempre le cose si rivelano essere ciò che appaiono.