Grazie alla rivalutazione annuale delle pensioni, molti contribuenti riceveranno un incremento sulle prestazioni dal mese di gennaio.
Ogni anno è disposta la rivalutazione degli assegni pensionistici (ad eccezione dell’Ape Sociale), sulla base delle informazioni rilasciate dall’ISTAT sull’andamento dell’inflazione.
Per questo motivo, è fondamentale comprendere come opera il meccanismo dell’adeguamento al costo della vita e quando spetta il pagamento anche degli arretrati maturati nell’anno antecedente.
Si tratta di un grande vantaggio per le famiglie italiane, stremate dalle conseguenze della crisi economica e dai conseguenti rialzi dei prezzi delle materie prime. Il Governo ha riservato una parte dei fondi economici della prossima Legge di Bilancio alla rivalutazione delle pensioni. Stiamo parlando di circa 4 miliardi di euro. Cosa cambierà per i beneficiari?
Pensioni 2024: a quanto ammonta la percentuale di incremento?
Per il 2023, era attesa una percentuale di rivalutazione delle pensioni dell’8,1% ma è stato adottato il tasso del 7,3%.
La maggior parte dei contribuenti, dunque, riceverà una somma aggiuntiva sugli assegni. In che modo viene stabilita la percentuale di rivalutazione? Per l’anno in corso, è stato applicato il seguente meccanismo:
- pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo INPS (ossia 2.100 euro lordi al mese): rivalutazione del 100% del 7,3%;
- pensioni fino a 5 volte il trattamento minimo (ossia 2.625 euro lordi al mese): rivalutazione dell’85% del 7,3% e un ulteriore incremento del 6,2%;
- assegni superiori da 5 a 6 volte il trattamento minimo (cioè 3.150 euro lordi al mese): rivalutazione del 53% del 7,3% ed un incremento del 3,8%;
- pensioni fino a 4.200 euro lordi (cioè fino a 8 volte il trattamento minimo): rivalutazione del 47% del 7,3% e un aumento del 3,4%;
- pensioni fino a 10 volte il trattamento minimo (circa 5.250 euro lordi al mese): rivalutazione del 37% del 7,3% e un aumento del 2,7%;
- assegni di importo superiore: rivalutazione del 32% del 7,3% e incremento del 2,3%.
I possibili importi degli assegni pensionistici da gennaio: aumenti fino a 142 euro
L’ISTAT non ha ancora comunicato i dati definitivi, dunque, non ci sono ancora cifre corrente per gli assegni interessati dalla rivalutazione.
In ogni caso, la percentuale di adeguamento dovrebbe essere ricompresa tra il 5,5% e il 6%, anche se le ultime indiscrezioni parlano del 5,3%.
Nel caso in cui le stime rimangano queste, i contribuenti riceverebbero questi aumenti sulle loro prestazioni:
- pensione di mille euro: aumento di circa 53 euro;
- pensione di 1.500 euro: circa 80 euro di aumento;
- pensione di 2 mila euro: aumento di circa 106 euro;
- pensione di 2.500 euro: circa 128 euro di aumento;
- pensione di 3 mila euro: aumento di circa 142 euro.
Si tratta di ipotesi e non di dati ufficiali, per i quali bisognerà attendere le Circolari INPS.