A partire da settembre migliaia di persone potrebbero ricevere notifiche digitali via pec di cartelle e sanzioni. Chi è incluso nella nuova procedura.
È cambiato tutto, dal mese di luglio, per quanto riguarda l’invio di comunicazioni relative ad atti pubblici, nella fattispecie cartelle della PA e sanzioni. Questo a seguito del debutto del nuovo sistema digitale che prevede l’impiego della PEC per effettuare la notifica digitale. Chi è coinvolto e potrebbe dunque ricevere questi atti con la nuova procedura? Non tutti infatti riceveranno attraverso la casella di posta elettronica certificata multe e cartelle ed occorre fare chiarezza in tal senso.
Il domicilio digitale, ricordiamo, è una necessità per ogni cittadino per poter ricevere ed inviare comunicazioni quali cartelle esattoriali e raccomandate, ma anche accertamenti fiscali e tutto ciò che fa capo alla sfera della Pubblica Amministrazione. Dal mese di settembre il servizio entra effettivamente nel vivo dopo che le nuove regole sono entrate in vigore dal mese di luglio.
Invio di cartelle e multe, cambia tutto: attenzione al nuovo sistema in real time, via Pec
Con il Servizio Notifiche Digitali della PA (SEND), una piattaforma ad hoc concretizzata da PagoPA che consente di semplificare, digitalizzandola, la notificazione degli atti. La comunicazione è stata data nelle scorse settimane dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Anzitutto è necessario che l’indirizzo Pec sia presente nei registri pubblici oppure che sia il destinatario stesso ad indicarlo sulla piattaforma Send. A quel punto le comunicazioni ufficiali verranno inviate in real time, con procedimenti più snelli e tempi ridotti. La pec deve però diventare domicilio digitale, pertanto occorre accedere all’apposito sito selezionando “attiva il tuo domicilio” e collegarlo alla pec; entro poche ore sarà attivo.
Niente panico però: chi non è dotato di Pec riceverà atti, provvedimenti, avvisi e comunicazioni con la classica raccomandata con ricevuta di ritorno o con l’atto giudiziario. Il documento cambia in base al tipo di comunicazione e vi sono anche costi ad hoc da sostenere per la ricezione dello stesso. Questa procedura resterà in vigore sicuramente entro fine 2023, dal momento che ad oggi avere la Pec non rappresenta un obbligo.
Inoltre anche coloro che devono ricevere comunicazioni che al momento non possono essere inviate via Pec non le troveranno nel loro domicilio digitale: tra queste vi sono atti del processo civile e penale, atti delle procedure di espropriazione forzata, misure di prevenzione personali e patrimoniali, atti dei procedimenti di competenza delle autorità provinciali di pubblica sicurezza riguardanti manifestazioni pubbliche; e ancora autorizzazioni e altri provvedimenti a contenuto abilitativo, espulsione, soggiorno o allontanamento dal territorio nazionale. Infine anche gli atti di tutti i procedimenti a carattere preventivo in tema di pubblica sicurezza non possono essere ad oggi spediti via Pec.