Assumere un avvocato e pagarlo è un impegno oneroso che molti vorrebbero evitare. Ma come fare? Ecco il segreto che non tutti conoscono
Difendere i propri interessi è da sempre non solo un diritto di tutti, che a volte, soprattutto nella storia non è stato né garantito né difeso a sufficienza. Ma è anche e soprattutto una necessità da cui per nessuna ragione al mondo si può prescindere e nessuno può evitare di farlo. Quindi, prima o poi capita a tutti, chi prima, chi dopo, di aver a che fare con qualcuno che metta in discussione in modo ingiusto e iniquo i propri diritti.
Non solo. Anche i nostri interessi molto spesso non vengono presi in considerazione da chi ci sta intorno, e a volte, in modo del tutto inatteso, ci ritroviamo indifesi o svantaggiati oppure, senza neanche rendercene conto, subiamo un danno, sia dal punto di vista personale, che economico.
Per fortuna, nella società in cui viviamo, riuscire a far valere e tutelare i propri interessi, proprietà, beni, necessità, non è più qualcosa di estraneo, grazie ai tanti riconoscimenti normativi che sono stati fatti nel corso degli anni e che ci hanno consentito di intraprendere delle azioni a livello legale. E chi è preposto a questo scopo è, come tutti sappiamo, l’avvocato.
Dunque oggi, a differenza di ieri, tutti noi possiamo godere e fruire di un’ampia forma di tutela a livello normativo per essere in grado di difendere in modo pieno ed efficace i nostri diritti. Quindi, ogni volta in cui dobbiamo far valere i nostri interessi, ci rivolgiamo da sempre agli avvocati. Liberi professionisti, esperti in toto della legge, senza di loro non sapremmo come fare.
Partiamo dal fatto che la normativa impone in modo espresso che tutte le volte in cui l’avvocato fornisce una prestazione, detta perciò di risultato, il cliente o chi gli si è rivolto ha il dovere di corrispondere al professionista un compenso.
Però, ci possono essere delle circostanze in cui tale compenso non è dovuto dal cliente. E le leggi collegano tale caso alla fattispecie in cui l’avvocato avrebbe mancato di fornire la sua prestazione o di fare tutto quello che era in suo potere per esaudire la richiesta del cliente. Questa situazione viene definita inadempienza del legale.
Ma non solo. Il cliente avrebbe il diritto di non pagare l’avvocato anche quando questo ha mancato di agire usando la diligenza professionale media, esigibile per lo svolgimento del suo compito. Un altro caso che può facilmente verificarsi è quando il cliente si trova in una condizione di indigenza, per cui gli può essere fornito un avvocato, sia per agire che per difendersi, che non è tenuto a pagare, perché viene pagato dallo Stato. Parliamo del patrocinio gratuito.
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