Riforma fiscale e distribuzione delle aliquote IRPEF: come cambiano le tasse e quanto si risparmia

Ancora aperti i lavori del Governo per la definizione della riforma dell’Irpef: l’ipotesi più accreditata è di passare da 4 aliquote a 3.

In quanto a modifiche relative all’Irpef, il Governo si trova attualmente in attesa di recepire la nota di aggiornamento al DEF (ovvero il Documento di Economia e di Finanza), la cui pubblicazione è prevista per la fine del mese di Settembre. Grazie al documento, infatti, si potrà avere accortezza circa la situazione effettiva delle risorse. E dunque comprendere il destino imminente anche dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Ecco le ipotesi di rimodulazione delle aliquote IRPEF
La pubblicazione del Documento di Economia e di Finanza è prevista per la fine del mese di Settembre – LaFuriaUmana.it

Il quale, pur essendo al momento in una sorta di “stand-by”, pare tuttavia segnato. Se le risorse saranno disponibili, infatti, l’ipotesi più accreditata è che l’esecutivo intenda rimodularne le aliquote, riducendo le attuali quattro in tre. Ciò per non rischiare che il taglio del cuneo fiscale per i redditi inferiori ai 35.000 Euro lordi annuali. Che pare sarà confermato, non conduca ai rischi espressi chiaramente dal vice Ministro dell’Economia Maurizio Leo.

Il quale ha affermato: “Se do più soldi col cuneo, poi vengono mangiati dall’aliquota fiscale al 23% della prima aliquota”. Ed ecco dunque il perché dell’intenzione del Governo di “aumentare la soglia del primo scaglione di reddito”, come ha poi concluso il vice Ministro Leo. Quale potrebbe essere quindi la rimodulazione ottimale secondo l’esecutivo?

L’accorpamento dei primi due scaglioni ed il passaggio alle tre aliquote

L’intenzione del Governo, quindi, è quella di accorpare i primi due scaglioni in uno solo, mantenendo la stessa aliquota pari al 23% che, ad oggi, viene applicata solo al primo. In altre parole, i contribuenti che guadagnano fino a 28.000 Euro lordi all’anno rientrerebbero nel primo scaglione con aliquota al 23%. Mentre gli altri due scaglioni resterebbero invariati (ovvero con aliquota al 35% fino ai 50.000 Euro ed al 43% quando si supera questo guadagno lordo annuale).

Le ipotesi di rimodulazione delle aliquote IRPEF: ecco quali sono
Per poter attuare la rimodulazione dell’Irpef, il Governo stima di dover disporre di circa 10 miliardi di Euro da dedicare alla manovra – LaFuriaUmana.it

In base alle stime, la rimodulazione consentirebbe ai redditi più bassi di poter risparmiare tra i 100 ed i 260 Euro circa all’anno per ciascun contribuente, per una platea totale stimata nell’ordine di circa 14 milioni di italiani. Ciò, però, a condizione che le risorse vengano confermate. Le quali, nelle previsioni dell’esecutivo, per poter coprire la rimodulazione ammontano a circa 10 miliardi di Euro.

Per questo motivo la situazione è stata definita “complessa” dall’ stesso vice Ministro Leo: perché, come dichiarato pubblicamente anche dal Ministro Giorgetti durante il Meeting di Rimini tenutosi in Estate, le risorse non basteranno per tutto. E se si vorrà dare priorità al cuneo fiscale ed all’Irpef, saranno altre le voci a dover essere dispensate. Come ad esempio l’ipotesi di detassazione delle tredicesime.

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