Da sapere: si può correggere la dichiarazione 730 per i figli a carico? Come fare, tutte le informazioni utili da conoscere.
Ultimi giorni per inviare la dichiarazione dei redditi con il modello 730, il cui invio scade il 30 settembre prossimo. Chi è rimasto indietro è bene che si affretti e non aspetti l’ultimo minuto a completare il modulo e inviarlo. Anche perché nel modello precompilato, che si trova sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, potrebbero esserci errori o imprecisioni che è poi difficile correggere all’ultimo minuto.
In caso di errori riscontrati nel modulo, per informazioni incomplete, incorrette o mancanti è possibile fare delle correzioni prima dell’invio. Ma cosa succede in caso di errori di cui ci si è accorti dopo l’invio della dichiarazione dei redditi? Chi ha inviato la dichiarazione dei redditi tra maggio e giugno scorsi aveva tempo fino al 20 giugno per revocare l’invio in via telematica, correggere gli errori e poi inviare il modello 730 di nuovo. Una possibilità concessa una sola volta.
Dopo la data del 20 giugno non è più possibile annullare l’invio del modello 730 per presentarlo di nuovo ma è possibile presentare, sempre in via telematica, un modello “Redditi correttivo” entro il 30 novembre 2023. Dopo questa data, sarà possibile presentare solo il modello ““Redditi integrativo”.
Una situazione particolare si crea nel caso di errori riguardo alle indicazioni sui figli a carico. In questi casi, infatti, la disciplina cambia a seconda delle regioni italiane. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Come correggere la dichiarazione 730 per i figli a carico
Se nel modello 730 per la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati sono presenti degli errori in merito al numero dei figli a carico e ai mesi in cui risultano a carico del dichiarante e il modello è già stato inviato inviato in via telematica e non può essere più annullato, esistono delle diverse possibilità di correzione. Ad esempio, se è errato il numero dei mesi in cui figli sono a carico, e per i quali si riceve l’assegno unico universale, l’errore può essere corretto ma si può scegliere anche di non farlo per i residenti in regioni diverse da Campania, Puglia, Piemonte, Sardegna e dalla Provincia di Bolzano. Per questi contribuenti, infatti, la modifica del numero dei mesi per i figli a carico non ha effetti sull’esito contabile della dichiarazione dei redditi. In caso di modifica, la correzione andrà fatta con il modello “Redditi correttivo”.
Invece se si tratta di contribuenti residenti in Campania, Puglia, Piemonte, Sardegna e nella Provincia di Bolzano, le cose cambiano. Perché il numero dei mesi dell’anno nei quali il familiare è stato a carico, indicato nella colonna 5 del modello 730 precompilato, può incidere sull’ammontare dell’addizionale regionale all’Irpef dovuta, poiché su tale valore sono calcolate alcune agevolazioni. Anche in questo caso, però, è possibile correggere gli errori, anzi si deve farlo se non si vuole pagare una addizionale Irpef in eccesso per il numero di mesi erroneamente inferiore in cui figli risultano a carico. Anche in questo caso l’errore sarà segnalato con il modello “Redditi correttivo”, da inviare entro il 30 novembre.
Ulteriori indicazioni sono sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.
