A partire da venerdì 1 settembre è possibile fare richiesta per ricevere il Supporto formazione e lavoro. Vediamo come fare.
Al via le domande per ricevere il Supporto formazione e lavoro, uno dei due sussidi che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza. In questo articolo vi spieghiamo come fare richiesta e quali sono i requisiti necessari.
Sono tante le persone che, tra luglio e agosto, hanno perso il Reddito di cittadinanza. Il Governo Meloni, infatti, ha deciso di abolire il sussidio nato nel 2019 per volere del Movimento Cinque Stelle in quanto ritenuto non efficace nella finalità di reinserire i disoccupati nel mondo del lavoro. A luglio ben 169.000 nuclei familiari hanno perso l’aiuto statale, ad agosto 32.000 e, tra settembre e dicembre, lo perderanno almeno altre 40.000 persone.
Tuttavia l’Esecutivo, per non lasciare solo chi davvero ha bisogno, ha deciso di introdurre due nuovi sussidi: l’assegno di inclusione e il Supporto formazione e lavoro. Si tratta di due aiuti molto diversi tra loro per importo e per durata. Soprattutto si rivolgono a due platee di beneficiari completamente diverse: l’assegno di inclusione è destinato ai soggetti non occupabili, cioè non in grado di lavorare per età o per condizione di salute. Al contrario il Supporto formazione e lavoro si rivolge a chi è occupabile.
Come anticipato il Governo Meloni ha messo in campo due nuovi aiuti che prenderanno il posto del vecchio Reddito di cittadinanza. Per ottenere il Supporto formazione e lavoro è possibile fare domanda già a partire da venerdì 1 settembre. Vediamo come funziona.
Il Supporto formazione e lavoro consiste in un’indennità di 350 euro al mese erogabile per 12 mesi e non prorogabile. Questa agevolazione si rivolge solo ai soggetti occupabili, cioè senza disabilità certificate e di età compresa tra i 18 e i 59 anni. Per riceverlo è necessario seguire una procedura ben precisa.
Come prima cosa il soggetto interessato dovrà fare richiesta all’Inps accedendo al portale online tramite la Spid, l’identità digitale o attraverso la carta d’identità elettronica CIE o, ancora, attraverso la carta nazionale dei servizi CNS. Per chi ha poca dimestichezza con il computer è anche possibile farsi aiutare dai CAF.
Una volta presentata la domanda all’Inps, però, non è finita ma è necessario accedere al portale del Sistema Informativo per l’inclusione Sociale e Lavorativa per compilare il PAD, ciò il Patto di attivazione digitale. Facendo questo, il soggetto dà immediata disponibilità a lavorare o a partecipare a corsi di formazione finalizzati al reinserimento nel mondo del lavoro. Inoltre dovrà indicare almeno tre agenzie per il lavoro tramite le quali potrà ricevere offerte che siano in linea con il suo profilo professionale e le sue competenze. Nessuna offerta di lavoro potrà essere rifiutata: pena la perdita del sussidio. Per offerte di lavoro con contratti fino a 6 mesi, non si perderà l’indennità di 350 euro al mese: verrà solo sospesa e poi riattivata al termine del contratto.
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