Brutte notizie per alcuni luoghi più gettonati in Italia. Saranno ridotti i voli e sarà più difficile raggiungerli con l’aereo. Cosa sta succedendo.
Un decreto per contrastare il caro voli in Italia sta causando vere e proprie polemiche tra le compagnie aeree. Vista la situazione che si è verificata questa estate, a causa della quale alcuni turisti hanno dovuto pagare prezzi simili a quelli delle tratte intercontinentali, il Governo ha dovuto lanciare un decreto per imporre una tariffa massima alle compagnie e il divieto degli algoritmi di profilazione.
L’estate 2023 è stata, infatti, molto salata per i viaggiatori. Per raggiungere località italiane balneari non tanto distanti hanno dovuto pagare cifre che sfioravano i 1000 euro per un volo andata e ritorno. Una situazione che ha messo in crisi il turismo e, infatti, molte persone si sono recate verso mete più economiche o hanno rinunciato a viaggiare. Il Governo Meloni ha deciso che questa situazione, causata dalle compagnie low cost, doveva finire.
Alcune compagnie aeree non hanno gradito il decreto contro il caro-voli, che colpisce gli algoritmi che gonfiano i prezzi e propongono tariffe esagerate per la tratta da effettuare. Tra queste c’è Ryanair, compagnia irlandese low cost, che è stata la prima a minacciare l’Italia. “Il decreto è basato su dati spazzatura – ha detto l’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’ Leary -, un decreto stupido che ridurrà i voli aumentando le tariffe”.
Così la compagnia ha annunciato la riduzione dei voli in Italia e la Sicilia è una delle regioni colpite. Dopo la Sardegna, che ha visto la riduzione del 10% dei voli, ora tocca all’altra Isola maggiore, che vedrà meno rotte e dunque metterà in difficoltà sia gli abitanti della regione che il turismo locale. L’amministratore delegato di Ryanair è convinto che Bruxelles rigetterà il decreto del Governo, appellandosi al fatto che si tratta di una normativa Ue, quella che garantisce la libertà alle low cost di fissare i prezzi che vogliono.
A queste dichiarazioni si è opposto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “L’Italia è un paese sovrano e non accetta i ricatti”, ha detto. Il nuovo decreto prevede l’introduzione dell’articolo 1, che vieta le pratiche commerciali scorrette relative ai prezzi dei voli nazionali. Dunque si vieta la fissazione dinamica delle tariffe a opera delle compagnie aeree, in riferimento ai collegamenti con le Isole in determinati periodi di picco della domanda. Il decreto vieta l’algoritmo di profilazione sugli utenti in base alla tipologia dei dispositivi utilizzati per per la prenotazione.
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