Ottime notizie per i pensionati che, tra dicembre e gennaio, riceveranno Bonus e maggiorazioni. Di quanto aumenteranno le prestazioni?
La maggior parte dei pensionati è stremata dalla crisi economica e dall’aumento del costo della vita. Molti assegni hanno, purtroppo, un importo eccessivamente basso. Per tutelare i contribuenti, nei mesi di dicembre e gennaio verranno erogate delle maggiorazioni. In particolare, a dicembre 2023 i percettori delle prestazioni pensionistiche e assistenziali (ad esempio, l’Assegno sociale) riceveranno la tredicesima mensilità.
Ma alla fine del 2023 è previsto l’accredito anche della quattordicesima mensilità, per coloro che hanno compiuto 64 anni di età dopo il mese di luglio. Normalmente la misura viene pagata sul rateo della pensione di luglio, ma per chi ha maturato il requisito anagrafico successivamente a tale data, la quattordicesima verrà riconosciuta sul cedolino di dicembre.
Pensioni più alte a gennaio grazie all’adeguamento al tasso di inflazione
Il mese più fruttuoso per i pensionati sarà gennaio 2024, quando verranno riconosciuti arretrati e Bonus. Per mezzo della perequazione e dell’adeguamento degli assegni al tasso di inflazione, ci saranno dei notevoli aumenti.
Ogni anno, infatti, l’ISTAT rende noto il tasso provvisorio e, poi, quello definitivo. Sulla base di tale meccanismo, nell’anno in corso le pensioni sono state incrementate del 7,3%. Dal mese di gennaio 2024, invece, sarà disposto il conguaglio conseguente alla differenza tra il tasso provvisorio del 7,3% e il tasso definitivo dell’8,1%.
Di conseguenza, le prestazioni previdenziali e assistenziali saranno adeguate di un ulteriore 0,8% e verranno pagati anche gli arretrati relativi al 2023 e non riscossi (anche sulla tredicesima). Ad esempio, un percettore di Assegno sociale che, nel 2023, ha ricevuto 503,27 euro al mese, aveva, in realtà, diritto a 507,29 euro al mese; a gennaio 2024 riceverà un importo una tantum di 52,34 euro a titolo di conguaglio.
Ad un pensionato con assegno mensile di 1.500 euro, invece, spettano 1.512 euro e, quindi, 156 euro di arretrati.
Ovviamente l’importo del conguaglio varia a seconda dell’ammontare della prestazione a cui si ha diritto. A pensioni più alte corrispondono conguagli più ricchi. In alcuni casi, si può arrivare a percepire anche 250 euro, per le prestazioni fino a 4 volte il trattamento minimo.
Dal 2024, inoltre, ci saranno ulteriori maggiorazioni, dovute al nuovo tasso di inflazione degli ultimi mesi, che dovrebbe corrispondere al 5,9 – 6%. Si tratta di un tasso di previsione, fino a quando, a gennaio 2025, non verranno confermati dall’ISTAT i nuovi dati.
Per effetto della misura, una pensione di 1.500 euro al mese aumenterà prima a 1.512 euro al mese e. successivamente, a 1.601 euro al mese, per tutto il 2024.