Il riposo è sacro. Per quale ragione, però, tendiamo a procastinare il momento di andare a dormire? Vanno valutati gli effetti sulla salute.
La vita è diventata più frenetica. Non mancano mai gli impegni, e le responsabilità sono tante. La routine di molte persone è accomunata dallo stress, con ritmi serrati. Spesso per incastrare le varie faccende, si è costretti a fare i salti mortali. Il lavoro occupa sempre più spazio nella vita della maggior parte delle persone. In un’era di crisi economica, il profitto ha preso il sopravvento.
Lavorare per alcuni è una necessità, per altri è un piacere, per altri ancora una dipendenza. Tuttavia qualsiasi possa essere la motivazione che spinge a trascorrere tante ore al lavoro, è necessaria anche una buona dose di riposo. Sia il corpo che la mente hanno bisogno di momenti di stop. Dormire il giusto numero di ore è uno dei tasselli indispensabili per mantenersi in salute.
La maggior parte delle persone, però, dorme poco e male, fattore che può essere alla base di tanti problemi di salute sia fisica che psicologica. Gli specialisti consigliano di riposare fra le 7 e le 8 ore a notte in modo da ricaricarsi per affrontare una nuova giornata di lavoro. Revenge Bedtime Procrastination è un termine ignoto per molti, eppure si tratta di un fenomeno in netta diffusione.
Revenge Bedtime Procrastination: perché si rimanda il momento di andare a dormire
Giornata interminabile, senza pausa e con impegni che si incastrano gli uni agli altri, giunti alla sera la stanchezza è tanta. Le ore trascorse al lavoro aumentano sempre di più, a ciò va aggiunto il pendolarismo che porta via tempo ed energie, senza dimenticare gli impegni riguardanti la vita privata. Per fare tutto più con calma, le giornate dovrebbero durare almeno 48 ore, ma la realtà è che sono di appena 24, di cui 8 dovremmo passarle a dormire.
Il sonno è uno dei bisogni essenziali, eppure diventa sempre meno una priorità per le persone. In tanti, sia in ufficio che in palestra lamentano di aver sonno, sbadigliano, eppure continuano a non avere cura del proprio riposo, ignorando il problema. Nel corso degli ultimi anni si sta diffondendo sempre più un nuovo fenomeno, in particolar modo dopo il periodo della pandemia. La Revenge Bedtime Procastination è una delle cattive abitudine che si sta diffondendo fra le persone di ogni età e classe sociale.
Tradotto significa procrastinazione volontaria del momento di andare a dormire. Dopo una lunga giornata, densa di impegni, sarebbe opportuno spegnere il cellulare e coricarsi. Ed invece subentra lo smartphone, compagno di vita fedele, con video sui social. Dunque, in seguito all’aver trascorso ore ed ore intenti a lavorare e soppressi dalle responsabilità, si ha bisogno di evasione, di svago ed intrattenimento, che in tanti trovano sui social come Instagram e Tik Tok.
Una pratica sbagliata che mette in luce quanto le persone sia sopraffatte dal carico di lavoro, tanto da sottrarre tempo al loro riposo, pur di ritagliarsi un momenti di distrazione. Gli effetti a lungo termine della privazione del sonno possono causare danni sia a livello fisico che a livello psicologico. Pertanto sarebbe bene comprendere davvero il problema. Del resto vale la pena sacrificare il proprio riposo per guardare video inutili sul cellulare?