Ci sono importanti novità per quanto riguarda i divorzi. Ecco cosa prevede la riforma Cartabia e come cambiano i temi.
La decisione di procedere con il divorzio a seguito di una irreparabile crisi di coppia potrebbe subire una radicale trasformazione. Per la verità si tratta di una novità in vigore da diversi mesi ma ancora non applicata in maniera omogenea nel Paese.
Stiamo parlando di quanto previsto dalla riforma Cartabia per le coppie intenzionate a separarsi o divorziare e le notizie in tal senso sono molto interessanti: infatti la legge punta ad una semplificazione snellendo le procedure e le pratiche burocratiche e, di fatto, riducendo i tempi per ottenere il documento che attesa l’avvenuto divorzio.
Divorzio, cambia tutto: la legge che modifica la procedura e i tempi per ottenerlo
Come previsto da una sentenza della Corte di Cassazione con una sentenza, la numero 28727 depositata in data 16 ottobre, le coppie avranno la possibilità di presentare una domanda congiunta, oltre che cumulativa, al giudice così da procedere con separazione e divorzio. Lo scioglimento del matrimonio, in tal modo, verrà concretizzato per evitare il rischio che, dal punto di vista economico, possano presentarsi in futuro cambi di ‘rotta’, rendendo il tutto più stabile e sicuro.
Il motivo dell’intervento della Suprema Corte è proprio legato alla mancata applicazione, nella totalità dei casi, della novità. Per tale ragione si è arrivati ad una sentenza che stabilisce che in una situazione di crisi familiare sia “ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”.
Successivamente è intervenuto, con una nota, l’Organismo congressuale forense per sottolineare la soddisfazione legata al “tempestivo intervento” della Corte di Cassazione che, come sottolineato, “pone fine alla difformità di pronunce di merito ristabilendo un criterio univoco di interpretazione dell’art 473 bis n.49 cpc”.
Ricordiamo che prima della riforma Cartabia la procedura prevedeva la firma, da parte dei due ex coniugi, di un accordo di separazione. Bisognava poi attendere sei mesi per tornare dall’avvocato e avviare la pratica per il divorzio. Questo sistema conduceva però ad una riapertura delle trattative che in alcuni casi portavano a rompere gli accordi precedenti e a conflitti legati alla divisione dei beni o all’affidamento dei figli.
Terminato tale passaggio veniva depositato un ulteriore ricorso prima di attendere la sentenza. Le cose cambiano con le modifiche introdotte di recente: si potrà sottoscrivere un singolo atto raggiungendo dunque un solo accordo senza ulteriori trattative. L’intervento della Cassazione è andato di fatto a chiarire i “dubbi interpretativi”. Pertanto la normativa potrà essere applicata in tutta Italia “senza disparità di trattamento” e “in modo univoco”.