Tutti conoscono il déja-vu, ma avete mai sentito parlare del fenomeno contrario? Quali sono le caratteristiche del “mai visto”?
Di déja-vu abbiamo sentito parlare tutti, si tratta di quella sensazione di aver già vissuto una esperienza che stiamo facendo per la prima volta. Un fenomeno che spesso riguarda anche semplici azioni che compiamo, parole che ci capita di sentire oppure oggetti che ci troviamo davanti in determinate posizioni.
Improvvisamente sembra di aver già effettuato un certo gesto, di aver già udito certi discorsi o di aver già avuto modo di vedere quello specifico oggetto in quella determinata posizione; solitamente questo pensiero improvviso dura pochi istanti lasciando molteplici sensazioni e ‘dubbi’ nella nostra testa. In realtà esiste un fenomeno simile ma opposto al déja-vu e considerato per certi versi straniante e quasi inquietante.
Non solo déja-vu, avete mai sentito parlare del jamais-vu? Di cosa si tratta
Si chiama jamais-vu ed l’esatto contrario del “già visto”: anche in questo caso ci troviamo davanti ad un fenomeno psichico il cui significato è “mai visto”, nel quale si prova la sensazione di vivere un’esperienza della quale si ha totale familiarità ma come se fosse completamente nuova. Ci sono molteplici esempi in tal senso: ci si potrebbe trovare in un luogo conosciuto e frequentato regolarmente vivendo l’impressione di non averlo mai visto prima di quel momento e arrivando a non rendersi conto di dove si sia con esattezza.
Questo pur riconoscendone i dettagli e le caratteristiche. Esiste a tal proposito un approfondimento pubblicato sulla rivista specializzata Memory ed intitolato The the the the induction of jamais vu in the laboratory: word alienation and semantic satiation”. Lo hanno redatto un team di scienziati del Laboratoire de Psychologie & NeuroCognition dell’Università di Grenoble, i quali hanno definito il jamais-vu come la sensazione di trovare “soggettivamente non familiare qualcosa che sappiamo essere familiare”.
Può succedere in qualsiasi momento: tornando a casa dal lavoro o dalla scuola, ad esempio, tanto che in alcuni casi si finisce per perdersi e dover necessariamente utilizzare il navigatore per ritrovare la retta via. Non è collegato necessariamente ad altre condizioni cliniche perché può manifestarsi in individui sani, anche se è stata trovata una correlazioni con afasia, epilessia ed afasia oltre che con crisi epilettiche, delirio, schizofrenia e la sindrome di Capgras.