Sei una persona coraggiosa o hai paura dei fantasmi? Se sei un tipo intrepido prova a visitare il castello infestato che si trova proprio in Italia.
I castelli infestati, noti anche come stregati o maledetti, sono edifici storici, solitamente residenze antiche, che vengono associati a leggende, storie o credenze riguardanti attività paranormali. Le storie di castelli infestati spesso includono fantasmi di ex proprietari, prigionieri o persone legate alla storia del luogo. Questi spettri sono spesso descritti come anime in pena che non hanno trovato pace dopo la morte e che continuano a vagare all’interno del castello.
Molte culture e paesi hanno le proprie storie in merito, e queste leggende spesso si sviluppano nel corso dei secoli attraverso racconti popolari, tradizioni orali e testimonianze di persone che affermano di aver avuto esperienze paranormali nei castelli. In Italia, ci sono numerosi racconti di luoghi infestati che hanno catturato l’immaginazione delle persone nel corso dei secoli.
Molti di questi castelli hanno una storia ricca di eventi misteriosi e inquietanti. Anche se gran parte delle storie sono basate su leggende e tradizioni orali, tantissime persone visitano tali luoghi alla ricerca di esperienze paranormali poiché i racconti di fantasmi sono parte integrante della cultura italiana. Ed è proprio di uno dei castelli più infestati del Paese che vogliamo parlarti in questo articolo.
Il Castello della Rotta dei Moncalieri e le sue leggende
Il Castello della Rotta dei Moncalieri, noto anche come Castello di Moncalieri, è un edificio storico situato nell’omonima città nella periferia di Torino, in Piemonte, Italia. Nel corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni e ampliamenti, assumendo l’aspetto di un castello rinascimentale. La famiglia Savoia lo utilizzò come residenza reale, ed è noto per il suo straordinario salone degli specchi, che il famoso architetto Filippo Juvarra progettò.
È stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO come parte del sito seriale “Residenze sabaude del Piemonte” insieme ad altri castelli e residenze storiche legate alla casa dei Savoia. L’antico edificio di epoca medievale venne costruito nel IV secolo per difendere il ponte sul torrente Banna. Solo successivamente assunse il nome di Rotta, anche se esistono due versioni contrastanti sulla sua origine.
Per alcuni, il nome viene inteso in senso di “sconfitta”, e deriva dalla disfatta subita da Tommaso di Savoia nel 1639 contro francesi. Per altri, invece, deriverebbe dalla parola “Rotha” che significa “luogo aperto” e andrebbe ad indicare la posizione del castello che si affaccia su una vasta pianura. La proprietà di questo, nel corso dei secoli, è stata di romani, longobardi e templari: a loro sono legate tante leggende e storie di fantasmi che hanno alimentato l’alone di mistero attorno all’edificio.
Una delle più celebri è la leggenda del bambino e della nutrice. Si racconta che nel palazzo vivesse un ragazzino molto dispettoso che rappresentava una vera e propria croce per la sua nutrice che lo rincorreva. Un giorno, esausta dall’ennesima rincorsa, quest’ultima si lasciò sfuggire un colorito rimprovero verso il bambino. Subito dopo, comparve nel cortile una carrozza trainata da cavalli che travolse il ragazzino la donna, sconvolta, si tolse la vita.
Da quel giorno nefasto, si narra che i fantasmi di entrami vaghino per le sale del castello, lasciando dietro di loro lamenti ed un profumo di rose e gigli. Un’altra leggenda è quella che racconta di un nobile, proprietario del castello che si innamorò perdutamente di un’affascinante nobildonna. Proprio nel giorno in cui si celebrava la loro festa di fidanzamento a corte, il palazzo venne assediato dai saraceni. Alcuni di loro inseguirono la donna fino in cima alla torre, dalla quale decise di buttarsi pur di non cadere nelle mani del nemico.
Il signore del castello, ancora ignaro dell’accaduto, si batté valorosamente tutta la notte, riuscendo a cacciare i saraceni. Solo all’alba si accorse della scomparsa della sua amata, rinvenuta senza vita sul ponte levatoio. Il dolore e la rabbia portarono il nobile a divenire un monaco guerriero per vendicarsi della morte della sua futura sposa. Tra le innumerevoli leggende sui fantasmi c’è anche quella di un uomo decapitato che vagherebbe nel cortile del palazzo portando in mano la propria testa.
O ancora quella di una bellissima donna che si tolse la vita a causa del marito e vaga per la pianura attorno alla tenuta. Secondo la credenza popolare tutti gli spettri del castello si riunirebbero ogni anno nella notte tra il 12 e il 13 di giugno per fare una processione. Sfortunatamente, il castello appartiene ad un privato e non può essere visitato. Chi si trova da quelle parti, può provare a scorgere alcuni degli spiriti narrati dalle leggende direttamente dalla pianura circostante. Tu ne avresti il coraggio?