A Venezia, dopo la tragedia dell’autobus, dovrà essere determinata la causa dell’incidente per il risarcimento della polizza assicurativa.
Lo scorso martedì sera, sul cavalcavia di via della Libertà tra Mestre e Marghera, nel veneziano, un pullman elettrico della società “La Linea”, modello E-12 del colosso cinese Yutong, ha sfondato il guardrail è precipitato per circa 9 metri e si è capovolto vicino ai binari della stazione di Venezia Mestre. Il pullman stava trasportando diversi stranieri che tornavano al camping Hu di Marghera, dopo aver visitato Venezia.
Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento. Tuttavia, le 21 vittime sono state tutte identificate, mentre 15 sono i feriti in condizioni molto gravi. Tra le vittime decedute, di nazionalità tedesca, croata e ucraina, sono presenti anche una bambina di un anno e una di 10 anni, una giovane coppia in viaggio di nozze e una donna incinta di due mesi.
Nel frattempo, la Procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo contro ignoti. Sono diverse le ipotesi da esaminare: dal malore dell’autista alla manovra rischiosa o un guasto al mezzo. Inoltre, è stato messo sotto esame anche il pezzo di guardrail che costeggiava il cavalcavia per verificare se fosse a norma e se avesse dei buchi o dei varchi di servizio che potrebbero aver favorito la caduta del bus.
Oltre alla Procura venezia che dovrà stabilire le cause e gli eventuali responsabili dell’incidente, in questo momento stanno iniziando a lavorare e ad analizzare l’accaduto i periti delle assicurazioni. Secondo le prima ricostruzioni, sarebbe previsto un risarcimento di circa 50 milioni di euro per le famiglie dei 21 morti e per i 15 feriti. Tuttavia, un elemento potrebbe mettere a rischio il versamento della somma per l’incidente. A questo proposito, infatti, potrebbe esserci la clausola del “caso fortuito”, presente in tutte le tipologie di polizze, che le società di assicurazioni potrebbero usare per essere esonerate dall’indennizzo.
Dunque, la questione del “caso fortuito”, purtroppo, ruota attorno alla morte dell’autista dell’autobus. Ma che cos’è un “caso fortuito”? Un caso fortuito è un evento non prevedibile ed eccezionale che avviene principalmente in modo improvviso. In questo senso, quindi, il possibile malessere dell’autista potrebbe essere valutato come tale. La compagnia assicurativa, infatti, sta attendendo i risultati dell’autopsia sul corpo dell’autista che sarebbero essenziali per determinare le conseguenze e i risarcimenti.
Se verrà comprovato che l’incidente non sia stato causato dal malore dell’autista che guidava l’autobus, la compagnia assicurativa dovrà risarcire milioni di euro alle famiglie delle vittime e ai feriti. Nel caso contrario, invece, l’assicurazione non sarà tenuta a versare nessuna somma, così come è determinato in modo specifico l’articolo 141 del codice delle assicurazioni.
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