Infarto: i sintomi non sono quelli che credono tutti, i medici diramano quelli a cui stare attenti e che salvano la vita

Potremmo essere di fronte a un infarto e non saperlo, perché esistono alcuni segnali subdoli che non tutti sanno riconoscere. 

Ci sono dei malesseri che proviamo ciclicamente, ma molto di rado pensiamo ad un attacco cardiaco. Spesso diamo la colpa allo stress, a un periodo di preoccupazioni, o a qualcosa che magari abbiamo mangiato troppo tardi la sera.

quali sono i sintomi dell'infarto meno conosciuti
Esistono alcuni campanelli d’allarme subdoli che non fanno pensare all’infarto – Lafuriaumana.it

Nausea, battito accelerato, vertigini… sono tutti sintomi di qualcosa che non va, e che in ogni caso è sempre bene non sottovalutare. Oggi i problemi cardiovascolari colpiscono sempre più persone e i medici hanno divulgano di conseguenza alcuni consigli per riconoscere l’avvio di un infarto, che non è sempre annunciato dal dolore al petto.

Infarto, alcuni sintomi sono conosciuti ma altri vengono troppo spesso ignorati, ecco quali sono

Un attacco cardiaco, ovvero un infarto miocardico, si verifica quando una parte del cuore non riceve abbastanza sangue e quindi ossigeno. Ciò che causa questo shock è per la maggior parte dei casi una malattia cardiaca, o coronarica, che a sua volta deriva da determinati fattori.

Sintomi dell'infarto
Se un’indigestione continua anche camminando è probabile che sia infarto – Lafuriaumana.it

Parliamo di depositi di colesterolo, o placche, che si accumulano lungo le pareti delle arterie del cuore fino a bloccare completamente l’afflusso del sangue. Ovviamente esistono delle categorie a rischio, come i diabetici, i fumatori, chi è in sovrappeso e/o fa una vita sedentaria, e questo già in molti lo sanno.

Tante persone poi cono consapevoli che esistono segnali che fanno pensare all’infarto, come ad esempio il “classico” dolore oppressivo al petto. Ma anche una sudorazione eccessiva, il fiato corto e una sensazione di nausea. Tra uomini e donne, però, i sintomi non sono uguali e sono proprio le seconde che non conoscono molto bene i campanelli d’allarme che riguardano la probabilità di essere sotto infarto. Ecco quali sono.

  • La fibrillazione atriale o AFib. Chiamata anche più semplicemente “aritmia”, la fibrillazione si riconosce perché il cuore comincia a battere troppo velocemente, o rallenta in modo improvviso, e comunque il suo comportamento non è quello usuale. Non accade per via delle arterie otturate, ma si tratta di un problema più che altro “elettrico”. Si può manifestare periodicamente, ciclicamente o in rare occasioni, ma è comunque da monitorare con l’aiuto di un medico perché aumenta il rischio di ictus.
  • Indigestione. Il fastidio che si prova durante un’indigestione non è facile da distinguere dal sintomo di un infarto. I medici consigliano di prestare attenzione alla modalità con cui si sviluppa questa: se avviene durante il pasto o perché si è cambiata posizione probabilmente la causa è il cibo; se invece peggiora durante una passeggiata e aumenta quando fuori fa freddo è probabile che si tratti di un infarto in corso.
  • Gli attacchi d’ansia. Agiscono sul cuore anche se la problematica è psicologica, ma è opportuno imparare a capire se il battito accelerato sia causato da ansia-stress o se sia un infarto. Se con alcuni esercizi di respirazione o altre tecniche si riesce a far tornare il battito regolare, significa che si tratta di ansia. Quest’ultima può anche determinare dolore al petto o un forte battito del cuore. Se l’esercizio o qualche altro movimento allevia tali sintomi, probabilmente è solo tensione.
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