I sintomi dell’infarto sono diversi da uomo a donna e non sono proprio quelli che credi. Anche la retina infatti può dare l’allarme.
Tutti possono avere un infarto, sia uomini che donne, ma ci sono senza dubbio dei fattori di rischio. Alcuni sintomi infatti possono essere un campanello d’allarme, ma non sono gli stessi tra uomini e donne: ecco come fare per prevederli. Anche la retina può essere d’aiuto per sapere se c’è qualcosa che non va.
L’infarto è una delle maggiori cause di morte, spesso arriva improvvisamente, ma generalmente si presenta attraverso alcuni sintomi. Tra uomini e donne c’è però una grande differenza e molti nei sintomi che si presentano non sono quelli che conosciamo. Ad esempio anche la retina svolge un ruolo fondamentale nella presenza di problemi legati all’attività cardiaca. Ecco come fare per sapere se quello che accade può essere un campanello d’allarme.
Infarto, come riconoscerne i sintomi
Le malattie cardiovascolari sono la causa principale di morte, in Italia ad esempio ci sono ogni anno 240 mila decessi causati da infarto o ictus. Sono eventi imprevedibili, ma la prevenzione dei fattori di rischio, unita alla rapidità dei soccorsi, può fare evitare il peggio. Gli arresti cardiaci sono quasi sempre mortali, a meno che non si è in ospedale. Intervenire sul muscolo cardiaco non è da tutti, ma possiamo invece conoscere i sintomi. Secondo i ricercatore dello Smidt Heart Institute di Cedars-Sinai (in California) uomini e donne sono colpiti da sintomi in parte diversi. Hanno analizzato nel dettaglio quello che accade 24 ore prima di un arresto cardiaco: ecco cosa hanno scoperto.
Secondo lo studio almeno il 50% delle persone hanno avuto un sintomo chiaro 24 ore prima dell’arresto cardiaco. Negli uomini il predominante sintomo è il dolore al petto, mentre nelle donne è la dispnea ovvero la mancanza di respiro. Ma c’è molto di più infatti alcuni scienziati hanno sviluppato un sistema di intelligenza artificiale capace cdi scandire la retina e individuare un infarto. Accade che i minuscoli vasi sanguigni della retina possono infatti indicare disturbo vascolare, quindi anche problemi cardiaci.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Machine Intelligence, questo sistema individua un anno prima un possibile attacco di cuore, con una certezza pari al 70-80%. Con questo sistema si può sapere la finzione del ventricolo che, se allargato, può essere sintomo di un infarto in corso.
Generalmente per analizzarlo occorrono analisi costose o complesse come l’ecocardiografia o la risonanza magnetica del cuore. Con questo strumento invece è possibile prevedere e valutare lo stato dei vasi sanguigni a livello retinico. Nel commento alla ricerca di Leeds il professor Claudio Tondo, direttore del Dipartimento di Aritmologia all’Istituto cardiologico Monzino di Milano, spiega che l’intelligenza artificiale piò essere d’auto per migliorare la prevenzione e anticipare le terapie.