E se l’elettricità funzionasse come il Wi-Fi o le reti di telefonia mobile? Se ogni dispositivo elettrico potesse essere alimentato da remoto e senza cavi?
L’elettricità wireless arriverà presto e potrebbe cambiare le nostre vite. Conosciamo già la ricarica senza fili, ovviamente. Ma si tratta di proximity wireless. L’azione di collegare e scollegare un cavo scompare, ma spine e cavi non così tanto. E l’obbligo di riporre i propri dispositivi elettronici in un luogo ben preciso per ricaricarli non aumenta la libertà di movimento.
Quando si tratta di ricarica wireless, possiamo andare molto oltre. Questo è vero, poiché esistono già tecnologie che consentono una portata di pochi metri, o anche di più. E questo cambia tutto. Naturalmente parlare di “elettricità wireless” è un termine improprio.
Elettricità senza fili? Pare sia già realtà
Non si tratterà mai di “elettrizzare l’aria”. Ma si stanno esplorando diverse strade promettenti per rendere l’elettricità utilizzabile a distanza. Quasi “tele elettricità”, insomma. Almeno tre aziende, tutte americane, lavorano da circa dieci anni sull’utilizzo delle radiofrequenze per offrire soluzioni innovative di ricarica wireless.
PowerCast sviluppa PowerSpot dal 2007, ossia ha introdotto Cota Real Wireless Power nel 2013. Mentre Energous, fondata nel 2013, ha sviluppato WattUp. Tutti usano principi simili. Un po’ come il Bluetooth, un dispositivo dotato di un chip specifico cerca costantemente un trasmettitore compatibile. Una volta stabilita la “conversazione”, il trasmettitore invia un flusso di onde, convertite in energia elettrica per ricaricare la batteria del dispositivo.
Il vantaggio è che un trasmettitore può ricaricare più dispositivi contemporaneamente, anche se sono in movimento o riparati dietro ostacoli. Cota funziona in teoria ad una distanza di 10 metri e WattUp fino a 4,5 metri (ma l’approvazione delle autorità americane finora è stata ottenuta solo fino ad un metro). PowerCast ha ottenuto l’omologazione per una distanza maggiore (24 metri), ma solo per applicazioni commerciali o industriali.
Queste soluzioni funzionano ma non sfuggono ad un problema inerente alle radiofrequenze: più si è lontani dai trasmettitori, più debole sarà il segnale ricevuto, quindi più lenta sarà la ricarica. Un’altra possibilità è allo studio della società israeliana Wi-Charge. Presentata per la prima volta nel 2018, poi nel 2020 sotto forma di prodotti veri e propri, la sua soluzione si basa sulla diffusione dei raggi infrarossi da parte di un laser, fornendo energia elettrica ai dispositivi.
Lo svantaggio è che i ricevitori, attualmente di dimensioni paragonabili a una grande chiavetta USB, sono molto più grandi rispetto alle soluzioni basate sulle onde radio (che richiedono un chip elettronico). Ancora un’altra strada, la risonanza magnetica. Questa è la tecnologia scelta da WiTricity: mettiamo in risonanza un trasmettitore e un ricevitore, creando un campo magnetico utilizzato per trasmettere l’elettricità dall’uno all’altro. Per ora la tecnologia va migliorata ma presto avremo l’elettricità “senza fili”.