Novità importanti per quanto riguarda pensioni e stipendi: cambia tutto a seconda della regione di residenza
Ad inizio ottobre è stato presentato l'”Economic Policy Reforms 2023 – Going for Growth”, la nuova edizione del rapporto annuale dell’Ocse che contiene consigli di policy per ogni Paese membro dell’Organizzazione Internazionale. Nel documento sono presenti delle vere e proprie raccomandazioni che puntano a correggere le storture nei sistemi economici.
Tali consigli vogliono in un qualche modo appianare le differenze territoriali, di genere o di età interne agli Stati membri in modo tale da stimolarne la crescita. Altri punti del documento riguardano invece la digitalizzazione, l’inclusione sociale e la transizione ecologica.
Per quanto riguarda più da vicino il nostro Paese l’Ocse afferma che ha leggi antiquate dal punto di vista del settore produttivo e del funzionamento del mercato. A questo problema va aggiunto quello della disoccupazione che, nel 2022, è stato il più alto della media dei Paesi membri.
Per l’Ocse sono da approvare varie riforme urgenti per l’Italia per sbloccare la sua economia. Uno dei punti fondamentali su cui il nostro Paese dovrebbe lavorare è differenziare gli stipendi su base regionale per stimolare la competizione e l’occupazione. Altro punto è la riduzione del cuneo fiscale, cosa a cui sta di fatto lavorando il governo Meloni.
Altro punto importante dell’Ocse riguarda invece restringere i requisiti d’accesso alle pensioni anticipate per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale. Infine, sempre in campo economico, l’Ocse raccomanda di ridurre la tassazione per il secondo percettore di reddito in famiglia e investire sui servizi per l’infanzia, in modo da favorire l’occupazione femminile.
Nel rapporto dell’Ocse è messo in evidenza anche come l’Italia sia ancora arretrata per quanto riguarda anche la riduzione delle emissioni e la produzione di energia rinnovabile. Molte regioni italiane sono inquinate e la Pianura Padana è la regione europea con la più alta concentrazione di polveri sottili.
Inoltre il nostro Paese dovrebbe investire maggiormente nella mobilità elettrica costruendo più colonnine di ricarica. L’Italia è anche indietro per quanto riguarda la transizione digitale: le raccomandazioni dell’Ocse sono quelle di semplificare i processi di approvazione per la costruzione della rete ultra-veloce, ma anche di standardizzare i corsi di formazione in materia e di investire ulteriormente nella digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Un ultimo capitolo del documento riguarda invece la sezione sull’inclusione, sulla protezione sociale e sull’invecchiamento della popolazione. Il tasso di povertà in Italia è aumentato e l’accesso ai programmi di protezione sociale è complicato. Per l’Ocse l’Italia dovrebbe investire proprio in questi progetti. Inoltre, è necessario un piano per introdurre nel mercato del lavoro chi riceve sussidi, così da stimolare un progressivo abbandono delle prestazioni assistenziali.
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