L’importo della pensione cambia in base all’età e ai contributi dell’interessato ma anche alla retribuzione. Come si effettua il calcolo?
Ricevere un assegno pensionistico di importo elevato non è impossibile, se si possiedono determinati requisiti. Sulla prestazione, infatti, non incidono solo l’età anagrafica e quella contributiva.
In alcuni casi, per accedere alla pensione anticipata è necessario conoscere l’ammontare dello stipendio ricevuto durante gli anni di servizio. Nonostante venga utilizzato il sistema contributivo di calcolo della pensione, la retribuzione percepita dall’interessato è un elemento essenziale ai fini del calcolo della pensione futura.
Ciascun lavoratore dipendente, infatti, accantona il 33% del proprio stipendio per il montante contributivo. In pratica, mette da parte del denaro che verrà convertito in rendita al momento del pensionamento. Si tratta di un dato fondamentale, perché l’assegno pensionistico che si percepirà non dovrà essere troppo basso.
Ad esempio, per accedere alla pensione anticipata contributiva con 64 anni di età e 20 anni di contributi, è necessario che la prestazione spettante non sia inferiore a 2,8 volte l’Assegno sociale. Per l’anno in corso, quindi, possono cessare l’attività lavorativa con tale meccanismo solo coloro che hanno un trattamento superiore a 1.409 euro al mese (l’Assegno sociale corrisponde a 503,27 euro al mese).
Anche per la pensione di vecchiaia dei contributivi puri è imposto il limite di una prestazione superiore a 1,5 volte l’Assegno sociale. In caso contrario, bisogna attendere il raggiungimento dei 71 anni di età.
Per capire chi sono i contribuenti che possono sperare di andare in pensione in anticipo con i due strumenti che abbiamo appena evidenziato, facciamo un esempio.
Prendiamo il caso di Tizio, che percepisce uno stipendio di 1.500 euro al mese e possiede 20 anni di contribuzione. L’assegno previdenziale corrisponderebbe a circa 7 mila euro all’anno.
È difficile, dunque, che, con tali requisiti, Tizio arrivi a percepire una prestazione superiore a 2,8 volte l’Assegno sociale e a usufruire della pensione anticipata contributiva. Ricordiamo, inoltre, che l’Assegno sociale è oggetto di rivalutazione annua, sulla base dell’inflazione. Se passerà dagli attuali 503,27 euro al mese ad un importo superiore, di conseguenza aumenterà anche il limite per poter sfruttare la pensione riservata ai soli contributivi puri.
In pratica, solo coloro che percepiscono uno stipendio elevato, di almeno 1.500 euro al mese, possono smettere di lavorare a 64 anni di età, per mezzo della pensione anticipata contributiva. In alternativa, è necessario aver maturato un’età contributiva molto alta, pari almeno a 36- 38 anni.
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