Ecco come scoprire se il proprio telefono cellulare sta catturando pezzi della riservatezza personale tramite la fotocamera usata comunemente per i selfie.
Qualche anno fa si sarebbe detto proverbialmente che agli smartphone manca soltanto di preparare il caffè. Può darsi che per quest’orizzonte ci vorrà ancora del tempo, ma in compenso è più realistico pensare che in termini domotici, un’applicazione potrà attivare quello che sarà il modello del futuro (non tanto lontano) di macchina a cialde.
Si è oramai diffusamente consapevoli che questo nuovo dispositivo è entrato nella vita di ognuno non soltanto da un punto di vista comunicativo. O meglio, la comunicazione si è spinta oltre i confini dell’individualità del soggetto (dell’utente): ciò ha prodotto un valore aggiunto (se positivo o meno, è tutto da stabilire) in ciascun’azione, un valore maggiormente collettivistico. La dimensione di un’opinione è regolata in termini pressappoco pubblici.
Smartphone, è possibile che la fotocamera anteriore stia riprendendo in ogni momento?
Insomma, difficilmente i social network si sarebbero sviluppati nelle modalità con cui si sono rapidamente evoluti. Ma la trasformazione più impattante e al tempo stesso più celata riguarda il rapporto tra i dati concernenti la vita privata e la capacità di essere pubblicamente diffusa. In altre parole, occorre chiarirsi sul tema della privacy oggi; più profondamente, il rapporto con la propria immagine.
Oltre ad uno stato identitario, si è formato uno strato umano composto dallo stato dell’apparire: una condizione tacitamente sottoscritta quando direttamente o indirettamente, volenti o nolenti, vengono trasmesse nell’etere della rete immagini e dati senza troppi scrupoli sul piano della sicurezza.
I comportamenti più banali tradiscono spesso quella ricercata protezione dei dati richiesta a piattaforme virtuali dove si eseguono transazioni finanziarie, oppure si concede alla pubblica piazza di un social dettagli personali e quel poco che occorre per clonare un’identità.
Smartphone, come difendersi se la fotocamera anteriore sta spiando?
Sovente, nel momento in cui si apre un motore di ricerca dallo smartphone, ci si sorprende dei suggerimenti di acquisto, delle ricerche automatiche di prodotti che tanto hanno a che fare con i pensieri in quel preciso momento. Un capo d’abbigliamento perfettamente in tinta col colore dei capelli; un modello di calzature di cui si stava parlando proprio cinque minuti prima di fare la ricerca. Lo smartphone ascolta? E soprattutto, con le due fotocamere a disposizione, spia?
In fondo, lo smartphone potrebbe osservare il suo proprietario non solo quando scatta un selfie, ma ce l’ha di fronte ogni qualvolta lo tiene in mano (in pratica, ogni momento della giornata). Il dispositivo conosce dunque bene chi ha di fronte? Può darsi, perché la fotocamera frontale è attiva, e molte applicazione se ne servono.
Per comprenderlo, innanzitutto si può osservare un pallino verde in alto a destra del monitor: se c’è, la fotocamera è attiva. Se si vuole conoscere l’app che la sta utilizzando ed evidentemente disattivarla a piacimento, è sufficiente entrare dall’icona Impostazioni e selezionare Sicurezza, e poi Privacy: appariranno le funzioni che la stanno usando o che l’hanno più recentemente adoperata.