Il Decreto Fiscale approvato ad ottobre e la Legge di Bilancio attualmente in esame in Senato introducono importanti novità salariali per i dipendenti pubblici: ecco di cosa si tratta.
Buone notizie per le lavoratrici e per i lavoratori statali: il Decreto Fiscale approvato lo scorso 18 ottobre e la Legge di Bilancio 2024 attualmente in esame al Senato prevedono uno stanziamento complessivo di 5 miliardi di euro per il nuovo anno ed un ulteriore aumento ad un totale di 7 miliardi per il 2025. Il che, da un punto di vista di incremento salariale, porta ad una stima di aumento pari al più 5,78% già a partire dall’anno venturo 2024.
In quanto al Decreto Fiscale che, come accennato, è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, l’articolo 3 prevede lo stanziamento della prima quota pari a 2 miliardi di euro già entro l’anno corrente 2023: ciò consentirà di effettuare nel prossimo mese di dicembre il versamento del valore annuo complessivo dell’incremento dell’indennità di vacanza contrattuale.
Il suo ammontare corrisponderà a 6,7 volte il valore attualmente erogato, per una media di circa 900 euro, e spetterà al personale assunto con contratto di lavoro da dipendente a tempo indeterminato presso le amministrazioni statali. Inoltre, come confermato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, l’erogazione sarà distinta dal versamento della tredicesima.
Il totale delle lavoratrici e dei lavoratori statali inclusi nella manovra ammonta a circa 2 milioni di dipendenti, che quindi beneficeranno a partire dal prossimo anno di un aumento salariale medio di circa 170 euro al mese. Le disposizioni, inoltre, verranno applicate anche al personale convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
A tal riguardo, tutto il personale medico e sanitario impiegato presso enti, aziende e servizi dell’SSN beneficerà di una tariffa oraria aumentata fino ad un massimo di 60 euro lordi. Tali tariffe si applicheranno fino al 31 dicembre 2026 e per tutte le prestazioni aggiuntive contemplate dal Decreto Legge numero 34 del 2023.
Gli importi previsti dalla Manovra comprenderanno anche gli oneri contributivi previdenziali nonché gli oneri IRAP, ovvero relativi all’imposta regionale sulle attività di tipo produttivo. Gli aumenti previsti per l’anno in corso, infine, non avranno effetti sull’attribuzione del bonus una tantum, pari all’1,5% del valore dello stipendio, previsto per l’anno 2023 in corso.
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