Alcuni prodotti di stagione che si sviluppano sul terreno potrebbero risultare contaminati a causa della prossimità con dei veleni sparsi sul terreno.
In autunno inizia il periodo in cui sia esperti che neofiti si inoltrano nei boschi di collina alla ricerca delle leccornie di stagione. Per alcuni sono le castagne da fare arrosto, per altri i funghi da mettere nel risotto ma spesso ci si dimentica dei cavatori di tartufo. Questo raro fungo utilizzato come ingrediente per la cucina ha un valore molto alto e imparare come procurarselo è un’arte.
Per cercarli il sistema più utilizzato è farsi aiutare da alcuni assistenti speciali a quattro zampe, che possono essere cani o maiali. Questi animali infatti hanno un olfatto molto sviluppato, in grado di percepire l’aroma tipico del tartufo anche mentre è ancora sepolto nel terreno. Addestrare uno o più cani alla sua ricerca non è semplice e solo alcune razze sono in grado di farlo.
Di recente però sono stati segnalati fatti allarmanti in alcune zone molto battute dai cavatori perché diversi cani sono morti durante l’attività. La ragione sarebbe da attribuire allo spargimento di bocconi avvelenati sul terreno di cui purtroppo i padroni non sapevano nulla. Per ora si sa che in Molise sono morti cinque cani e altri dieci sulla linea che divide Abruzzo e Molise.
Pericolo di contaminazione e intossicazione alimentare
Quando si spargono veleni per animali a livello del terreno c’è un pericolo che pochi considerano, ossia che possano rappresentare un pericolo per gli umani. Non si sa che tipo di sostanza sia stata usata né che effetti possa avere, ma in questi giorni arriva notizia anche di malori dopo la cena ad una sagra dedicata al tartufo. Spontaneo quindi chiedersi se i fatti siano collegati.
C’è da precisare che alcune varietà di questi funghi ipogei sono già nocive di per sé e se confuse con quelle commestibili possono provocare intossicazioni alimentari. Al tempo stesso anche quelli commestibili possono essere pericolosi perché si sviluppano sotto terra assorbendo alcune sostanze dal terreno, comprese eventuali tossine introdotte nell’ambiente.
Il giallo dei bocconi avvelenati quindi sarebbe più grave del previsto in caso dovesse emergere una correlazione. Non necessariamente, tuttavia, l’intossicazione è legata allo spargimento di sostanze nocive: altre possibili cause dei casi di intossicazione potrebbero essere la natura del terreno dove si sono sviluppati in caso contenesse metalli pesanti o l’azione di ceppi batterici in grado di aggredire i tartufi e renderli indigesti.