Odiate riordinare la camera da letto (e non solo)? Alcuni scienziati hanno sviluppato un robot per le pulizie capace di dare una svolta alla vostra vita.
Un robot che utilizza l’intelligenza artificiale per trovare il modo più efficiente di riordinare le nostre case, a partire dalla raccolta della biancheria sparsa qua e là. Secondo un’équipe di ricercatori, questa tecnologia potrebbe essere disponibile in commercio entro un decennio. Il “problema” che fa impazzire i genitori della maggior parte degli adolescenti potrebbe essere dunque a un passo dalla definitiva soluzione. Ecco tutto quel che c’è da sapere.
Il robot per le pulizie in grado di raccogliere i panni sporchi è stato messo a punto dagli scienziati della UC Berkeley, secondo cui il loro dispositivo promette performance di estrema efficienza. Utilizzando una combinazione di telecamere a colori e a rilevamento di profondità, il robot raccoglie il bucato in pile prima di trovare il posto migliore per sistemare i vestiti.
Il professor Ken Goldberg, autore principale dello studio, sostiene che questa tecnologia potrebbe diventare disponibile in commercio nel giro di un decennio. Il che significa che presto tutti noi potremmo avere un aiutante robotico in casa. Vediamo come funziona esattamente.
Un alleato prezioso per le pulizie di casa
E così, la scienza è venuta in soccorso di adolescenti e genitori di tutto il mondo progettando un robot in grado di raccogliere i panni sporchi dal pavimento. Premessa: mentre un essere umano potrebbe essere in grado di raccogliere tutti gli oggetti in una volta, un robot con una pinza riesce a prenderne solo un po’ alla volta. E quindi deve essere efficiente. Per risolvere questo problema, il professor Goldberg ha progettato un’intelligenza artificiale in grado di raccogliere i vestiti controllando un braccio robotico.
Come funziona? “Si auto-apprende eseguendo ripetutamente un ciclo in cui raccoglie gli indumenti da una superficie piana, li mette in un cesto e poi scarica il cesto di nuovo sulla superficie piana, e ripete”. Il processo potrebbe sembrare inutilmente disordinato. Ma il professor Goldberg afferma che in questo modo il robot “impara” a ottimizzare il numero di indumenti che può afferrare a ogni viaggio.
Nell’esperimento, l’intelligenza artificiale ha ripetuto questo ciclo per 200 volte e ha afferrato più di 2.000 indumenti. Gli scienziati hanno dapprima provato due tecniche diverse, una con una telecamera a colori standard e l’altra con una speciale telecamera che rileva la profondità. La telecamera a colori era in grado di identificare la posizione dei vestiti. Ma spesso non riusciva a trovare il punto migliore per afferrare più capi di abbigliamento contemporaneamente.
La telecamera con sensore di profondità, invece, era in grado di vedere dove si accumulavano molti vestiti. Ma faticava a dare un senso ai singoli capi. Secondo il professor Goldberg e i suoi coautori, ciascuno di questi metodi ha ridotto di circa il 20% il numero di viaggi necessari per liberare la stanza. Tuttavia, se combinato con la capacità di impilare i vestiti, il robot potrebbe essere più efficiente del 67%. Il robot ha raccolto e sparpagliato un mucchio di vestiti 200 volte per imparare la tecnica più efficiente per raccogliere il bucato.
La speranza del professor Goldberg
Alla domanda se la tecnologia potrebbe presto diventare disponibile in commercio, il professor Goldberg ha risposto al MailOnline: “Lo speriamo. Milioni di adolescenti (e i loro genitori) ci contano! La capacità di raccogliere in modo efficiente gli indumenti potrebbe essere molto utile per gli anziani, negli ospedali, negli alberghi e nei negozi di abbigliamento al dettaglio”.
Tuttavia, Goldberg precisa che tutto questo non sarà disponibile subito, poiché “gli attuali robot mobili con bracci sono un po’ troppo costosi per giustificare un uso domestico“. Inoltre, questo robot non sarà ancora l’aiutante perfetto per la casa, perché al momento non è in grado di ordinare gli indumenti in base al colore.