Per il mutuo casa ti puoi aiutare il TFR. Scopriamo quando è possibile accedere a questa opportunità.
Se hai intenzione di acquistare la tua prima abitazione ma non hai a disposizione liquidità necessaria per accedere ad un contratto di mutuo, sappi che hai la possibilità di chiedere un anticipo sul Tfr.
Solo i lavoratori dipendenti, sia del settore privato del settore pubblico, possono usufruire dell’anticipo sul trattamento di fine rapporto. Tuttavia, per sfruttare quest’importante opportunità è necessario che sussistano determinate condizioni e che vengano rispettati specifici requisiti.
Mutuo casa con il TFR: ecco quando si può fare
Il trattamento di fine rapporto è una componente del reddito del lavoratore dipendente che viene accantonato dal datore di lavoro ogni anno. Si tratta di un fondo nel quale sono accantonate delle somme di denaro proporzionate al reddito del singolo lavoratore.
Al termine del rapporto di lavoro il datore dovrà liquidare il TFR riconosciuto al lavoratore. Tuttavia la legge prevede la possibilità per il lavoratore, in presenza di specifiche condizioni, di accedere ad un anticipo sul Tfr maturato in azienda. Così facendo il dipendente può ottenere parte del suddetto fondo per sostenere determinate spese.
Per accedere all’anticipo del TFR è necessario aver maturato un’anzianità di servizio di almeno 8 anni presso la stessa azienda. Inoltre è necessario presentare una motivazione valida che giustifichi tale richiesta. La motivazione deve essere supportata da documentazione idonea.
Secondo la disciplina italiana il lavoratore ha la possibilità di chiedere un anticipo del TFR anche per acquistare la prima abitazione di proprietà. Al diritto dei lavoratori si contrappone il mancato obbligo da parte del datore di lavoro di accettare tale richiesta. In sostanza anche se il lavoratore può chiedere l’anticipo, il datore di lavoro non è obbligatorio ad accogliere la richiesta.
Per ottenere un anticipo Tfr per l’acquisto di una casa è necessario che il dipendente presenti al datore di lavoro tutti i documenti che dimostrino l’acquisto dell’immobile, l’accensione del mutuo e il debito residuo. Poi è necessario presentare un’apposita richiesta scritta allegando tutti i documenti giustificativi necessari.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di rispondere in forma scritta alla richiesta che può essere accolta o rigettata. In quest’ultimo caso è necessario fornire anche le motivazioni del diniego.
Tra i documenti da presentare insieme alla richiesta ci sono anche:
- l’atto notarile di compravendita dell’immobile
- l’atto di accensione del mutuo ipotecario
- il piano di ammortamento del mutuo
- la visura catastale dell’immobile.
La richiesta deve essere presentata per iscritto e può essere consegnata a mano, tramite raccomandata o tramite PEC.