Il nuovo film di Paola Cortellesi pare proprio essere stato vietato ad una determinata categoria di persone: sui social scatta la protesta.
Il successo del primo film da regista di Paola Cortellesi, C’è ancora domani, prosegue. Anche se sono passati solo pochi giorni dalla sua uscita nelle sale, la pellicola sta regalando all’attrice delle grandi soddisfazioni, le stesse che forse non si sarebbe mai nemmeno aspettata di ricevere.
Eppure, anche in questa situazione, c’è stata una nota dolente arrivata da una certa categoria di persone le quali non sono state messe nelle condizioni di poter vedere il film: una situazione davvero assurda e incresciosa che in poco tempo è anche diventata virale sui social.
Ad avere denunciato l’accaduto è stato Andrea Costantino, il gestore dell’AncheCinema, che con un lungo messaggio ha spiegato in modo approfondito quanto accaduto, sottolineando: “Non programmerò nella mia sala il film di Paola Cortellesi perché l’agenzia della distribuzione, la Class Cinematografica, ha deciso che non lo dobbiamo programmare“.
Paola Cortellesi, scatta la protesta di AncheCinema: “Non ci permettono di programmarlo”
Insomma le cose stanno davvero così. Tramite un messaggio social reso noto dal gestore di AncheCinema, sembra proprio che nelle loro sale non sia possibile mettere in programmazione il nuovo film di Paola Cortellesi che sta ricevendo un grande successo. Le parole sono quelle di una vera e propria denuncia social che non è passata inosservata.
E non finisce qua. Soffermandosi alla richiesta del gestore di programmare il film nel proprio cinema, in particolare, lo stesso evidenzia: “Hanno risposto che bastano le multisala. Chi ama il cinema dovrebbe unirsi a questa protesta invece di piagnucolare sulle ceneri di tutte le monosala, ad esempio il Cinema Esedra, che hanno chiuso in questi anni. Le monosala chiudono perché chi ci lavora dentro subisce imposizioni assurde che sono contro i cinema di quartiere e a favore delle multisala. Da che parte state voi?“.
Non ci sono davvero dubbi in merito al fatto che il gestore del cinema si sia molto indispettito per questa decisione, la quale ovviamente ricade anche sull’attività e i suoi possibili guadagni che ovviamente avrebbero potuto realizzare, nello stesso modo in cui sarà successo per altre sale cinematografiche.
Detto questo, non resta che attendere una possibile risposta da parte dell’agenzia di distribuzione che magari in qualche modo riuscirà a dare le sue motivazioni sulla decisione presa. E, chissà, che in merito al discorso non decida di intervenire anche la stessa Paola Cortellesi?