Quali saranno le regole per poter andare in pensione anticipata nel 2024? Ecco tutte le novità che la Legge di Bilancio potrebbe introdurre.
Si attende la definitiva approvazione della Legge di Bilancio entro la fine del 2023 ma sono già molte le anticipazioni relative a come il mondo delle pensioni anticipate verrà modificato dopo la sua entrata in vigore. L’iter del disegno di legge prevede, dopo l’approvazione del 30 ottobre da parte del Cdm, il passaggio in Senato per uno scrupoloso esame di tutte le norme in esso contenute e che comprendono anche una serie di modifiche dei requisiti per poter accedere alla pensione anticipata.
Andando ad analizzare lo scenario attuale e previsto, quota 103 dovrebbe rimanere ma verranno introdotti alcuni correttivi che penalizzeranno chi avrà i requisiti per andare in pensione a partire dal 1° gennaio. Dovrebbe essere poi previsto un riscatto agevolato dei contenuti, una misura nota come pace contributiva. Infine Opzione donna e Ape Sociale, che inizialmente si pensava di far confluire in un solo strumento, dovrebbero rimanere seppur andando a mutare le condizioni d’accesso.
Pensioni anticipate, cambiano le regole? Cosa prevede la Legge di Bilancio 2024
Per quanto riguarda quota 103 ovvero la pensione flessibile, i requisiti saranno i 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi versati, maturandoli entro il 31 dicembre 2024. Il tetto lordo della pensione non potrà superare le 4 volte il trattamento minimo mentre il calcolo seguirà le regole del sistema contributivo previste dal d.lgs. 180/1997.
Le regole attuali valide per chi matura i requisiti entro fine 2023, prevedono come limite massimo di importo lordo mensile una cifra pari a cinque volte la pensione minima. È attualmente prevista una finestra di tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti che nel 2024 passerà a 7 mesi per privati e autonomi e da 6 a 9 mesi per i dipendenti pubblici.
Per il periodo 2024/2025 è previsto dalla nuova legge di Bilancio che i lavoratori senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 ovvero ricadenti nel solo sistema contributivo possano riscattare i periodi precedenti l’entrata in vigore della legge (per un massimo di 5 anni) purché compresi tra l’anno del primo e l’anno dell’ultimo contributo accreditato. Si tratterà di una misura in via sperimentale.
Per quanto riguarda Ape Sociale verrà prorogata fino a fine 2024 con soglia fissata a 63 anni e 5 mesi di età e 30/36 anni di contributi. Sarà cumulabile solo con i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale per un massimo di 5000 euro lordi l’anno. Anche Opzione Donna è stata prorogata di un anno con anzianità di almeno 35 anni ed età di 59 anni per le lavoratrici con almeno due figli, 60 anni per quelle con un figlio o 61 anni se senza figli. Le condizioni previste restano le precedenti ovvero disoccupate, invalide o caregiver.