C’è un nuovo farmaco che potrebbe abbassare in modo notevole il rischio di sviluppare infarto e ictus. Ecco di che cosa si tratta.
Infarto e ictus sono tra le malattie che fanno correre maggiormente il rischio di perdere la vita. Sono gravi e colpiscono d’improvviso, e se non si interviene tempestivamente, si può anche morire.
Il nostro corpo ci invia dei segnali e questi vanno ascoltati, perché spesso possono indicare che c’è qualcosa che non va e bisognerebbe recarsi subito dal medico, per un consulto. Ci sono dei casi in cui non ci sono sintomi e lì c’è ben poco da fare, purtroppo.
Tuttavia, è sempre bene prestare attenzione a questi sintomi, per ciò che concerne l’ictus: può accadere, infatti, che si verifichi un improvviso intorpidimento di viso, braccio, gamba e che si provi una forte sensazione di confusione. La persona fa difficoltà nell’esprimersi e comprendere ciò che gli altri le dicono, non riesce a camminare, ha vertigini, mal di testa atroce, nausea e vomito.
Se invece è in corso un infarto, i segnali sono un forte dolore al torace, dispnea, si suda a freddo, nausea, vomito, vertigini e ansia e forte debolezza. Secondo un recente studio, ci sarebbe un farmaco che potrebbe ridurre le possibilità di sviluppare infarti e ictus. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Infarto e ictus: il farmaco che può ridurre le probabilità di svilupparli
Da quanto è emerso da uno studio della società farmaceutica Novo Nordisk, parrebbe che il suo farmaco destinato a combattere l’obesità, Wegovy, ridurrebbe del 20% il rischio di malattie come infarti e ictus.
Il principio attivo usato da questo farmaco è il semaglutide, che altro non è che la stessa sostanza contenuta in Ozempic, medicinale contro il diabete, ma ve ne sono maggiori dosi. Il farmaco è in grado di rendere migliore l’assorbimento dello zucchero nell’organismo e soprattutto di creare minor sensazione di appetito.
La ricerca ha coinvolto 17 mila persone, sovrappeso o obese, che non hanno diabete. La metà del gruppo ha assunto Wegovy per un periodo di due anni, mentre agli altri hanno dato del placebo. Tra le persone che hanno assunto il medicinale, il 6,5% ha avuto attacchi cardiaci, ha avuto un ictus o è deceduto per problemi di cuore nei due anni di studio.
Per ciò che concerne gli attacchi di cuore, la differenza rilevata tra i due gruppi era del 28%. La differenza minore è emersa per i casi di ictus, ossia del 7%. Chi assumeva Wegovy aveva meno possibilità di sviluppare il diabete e dimagriva del 9,4%, in confronto a coloro che prendevano il placebo.