Spesso si sente parlare di ipocondria, ma in cosa consiste esattamente questa malattia? Ecco come fare a riconoscerla.
Ne soffre una percentuale che oscilla tra l’1,3 e il 10% della popolazione: è l’ipocondria, conosciuta anche come disturbo d’ansia di malattia. Si tratta di una condizione di disagio che si caratterizza per la preoccupazione esagerata e costante di essere gravemente malati o di potersi comunque ammalare.
È normalissimo sperimentare dell’ansia quando si scopre di essere affetti da una importante patologia. Ma un conto è quella che potremmo dire fisiologica, un altro paio di maniche è l’ansia decisamente eccessiva e sproporzionata dell’ipocondriaco, più simile a quella di un Argante, il malato immaginario dell’omonima commedia di Molière che si nutre di medicine e passa la vita scrutando con terrore i sintomi di potenziali malattie.
Il disturbo d’ansia noto come ipocondria consiste dunque in una preoccupazione esagerata, che si prolunga nel tempo (almeno per 6 mesi) e può presentarsi a tute le età, anche in assenza di qualunque tipo di patologia. Malgrado le rassicurazioni ricevute dai medici, chi ne soffre non placa la sua ansia compromettendo pesantemente la qualità della propria vita. L’ipocondriaco vive in uno stato di allarme continuo per la possibilità di contrarre qualche patologia e manifesta alti livelli di ansia per la propria salute.
Ipocondria, i due comportamenti opposti che possono presentarsi nei malati
Questo stato di apprensione continua può dare luogo a due comportamenti all’apparenza opposti: o si va dal dottore ogni due per tre in presenza del minimo sintomo percepito oppure, al contrario, si fa di tutto per non andarci evitando come la peste ospedali le visite mediche. Spesso infatti l’ipocondriaco ha timore di assumere anche i farmaci per paura di ricavarne danni per la salute.
Anche se, come detto, l’ipocondria può sorgere in ogni età della vita, in genere è più facile che si manifesti nella prima e nella media età adulta. Più diffusa nella mezza età, all’incirca colpisce equamente entrambi i sessi. Il trattamento si propone come obiettivo principale quello di gestire il disturbo d’ansia di malattia. Si tratta, in sostanza, di cercare di gestire le paure spropositate riguardo salute e malattia piuttosto che cercare di eliminarle.
Si cerca di curare l’ipocondria abbinando il trattamento di tipo psicoterapeutico a cure farmacologiche. La psicoterapia riesce a intervenire sui circoli che tengono in piedi il disturbo, mentre il trattamento coi farmaci (basati su molecole ad azione serotoninergica, come la paroxetina) agisce cercando di alleviare i sintomi ansiosi per ridurre la tipica tendenza del malato di ipocondria a rimuginare ossessivamente.