Scopri quali sono tutti i fattori di rischio per quanto riguarda il tumore al seno, insieme alla prevenzione alle terapie necessarie.
Il cancro al seno è uno dei tumori più diffusi per il genere femminile, tuttavia attualmente la mortalità è ridotta grazie alla diagnosi precoce e al miglioramento delle terapie. L’87% delle donne colpite, infatti, riesce a superare la patologia e guarisce. Soprattutto se la diagnosi viene effettuata nella fase iniziale.
Ad essere fondamentale, è dunque la diagnosi precoce, che è possibile effettuare attraverso lo screening mammografico. Sarebbe opportuno sottoporsi all’esame di controllo per verificare che sia tutto a posto. Come per molte altre patologie, sembra che il rischio aumenti con l’età. Il tumore sarebbe provocato dalla moltiplicazione incontrollata di determinate cellule, in particolare quelle della ghiandola mammaria che si trasformerebbero in cellule maligne.
Tumore al seno, fattori di rischio e prevenzione
Per prevenire la comparsa di questo tipo di tumore, ha fondamentale importanza sottoporsi ai controlli per la diagnosi precoce. È consigliata inoltre l’autopalpazione del seno. Sarebbe opportuno seguire uno stile di vita sano prediligendo alimenti vegetali come frutta e verdura di stagione, legumi e cereali integrali, è preferibile inoltre evitare il fumo e ridurre l’alcol, e praticare attività fisica regolare e meditazione.
Tra i fattori di rischio principali ci sarebbe dunque prima di tutto lo stile di vita, in secondo luogo esistono alcuni tumori al seno che sono ereditari e sono causati da una mutazione presente sui geni BRCA1 e BRCA2. L’alterazione di questi, predispone la donna sia al tumore al seno, che al tumore all’ovaio. Tra i sintomi, ci sono diversi campanelli d’allarme che non possono passare inosservati.
La presenza di un nodulo, la retrazione del capezzolo e della pelle, il rossore intorno a capezzolo, la tumefazione ascellare e le secrezioni ematiche dal capezzolo. Per trattare il cancro, una volta scoperto, si ricorre alla chirurgia oncologica. Nella maggior parte dei casi, si tende ad attuare una strategia conservativa, dunque di conservare sia il seno, che i linfonodi ascellari. Oggi come oggi, inoltre, è possibile ricorrere anche alla ricostruzione, anche in caso di asportazione completa della mammella.
Dopo l’intervento chirurgico, possono essere necessari altri trattamenti, tra cui la chemioterapia, i farmaci a bersaglio cellulare e molecolare, la terapia endocrina ormonale, l’immunoterapia e la radioterapia. Quando si scopre di avere una patologia al seno, è importante anche parlare con lo specialista della preservazione della fertilità, soprattutto per le donne giovani.