Gli esperti lanciano l’allarme pellet 2024. È bene fare subito una grande scorta, perché sta per accadere qualcosa di inaspettato.
Gli esperti nel settore energetico suggeriscono che tutti i possessori di stufe a pellet dovrebbero provvedere a una scorta di combustibile senza indugi. È allarme pellet 2024.
Allarme pellet 2024: che cosa sta per succedere?
L’impatto del cambiamento climatico e i costi sempre più elevati delle bollette stanno indiscutibilmente influenzando le decisioni energetiche di milioni di italiani, spingendo molti a cercare alternative. L’obiettivo principale è la sostituzione delle costose caldaie a gas con dispositivi più economici e sostenibili. Molte famiglie stanno quindi orientandosi verso le caldaie elettriche o le stufe a pellet.
Queste ultime offrono la possibilità di riscaldare specificamente le stanze in cui sono installate, evitando sprechi di energia. Il pellet, il combustibile utilizzato da queste stufe, viene prodotto dai residui della lavorazione del legno, eliminando la necessità di abbattere nuovi alberi.
Gli analisti anticipano un aumento nei costi del pellet a partire dal febbraio del 2024, pertanto è consigliabile provvedere a una riserva prima che i prezzi salgano. La recente proposta di Bilancio per il 2024 promette tariffe convenienti fino a febbraio, principalmente grazie a una riduzione dell’IVA. Il governo ha stanziato 21 milioni di euro per mantenere stabile l’aliquota e reintrodurre le disposizioni della legge del 2023, che ha apportato notevoli benefici al settore energetico.
Nello specifico, l’IVA applicata al pellet resterà al 10% per i primi due mesi dell’anno nuovo. I consumatori accolgono con favore questa notizia poiché potranno usufruire dei loro sistemi di riscaldamento a un costo inferiore.
Cosa consigliano gli esperti?
L’allungamento della validità della legge fino a febbraio offre anche l’opportunità di risparmiare durante i mesi più gelidi dell’anno. Secondo gli ultimi dati statistici, circa 2 milioni di famiglie in Italia fanno uso delle stufe a pellet per fronteggiare le temperature invernali rigide. In un’intervista recente, Annalisa Paniz, direttrice di Aiel, ha commentato positivamente la riduzione dell’IVA al 10%, considerando le risorse limitate del governo.
Tuttavia, l’Associazione italiana energie agroforestali afferma con orgoglio che il merito di questo risultato è in gran parte suo, poiché ha mantenuto una collaborazione continua con i gruppi parlamentari e l’esecutivo.
Questa comunicazione continua avrebbe contribuito a far sì che i vertici del parlamento italiano si impegnassero ad aiutare coloro che utilizzano il pellet. L’ottimo risultato ottenuto beneficia non solo delle oltre 2 milioni di famiglie che utilizzano le stufe a pellet, ma anche alle aziende operanti nel settore del legno e dell’energia. I risparmi accumulati durante i mesi invernali consentiranno a molti italiani di affrontare con maggiore facilità le altre spese domestiche.