Vi è mai capitato di trovare frutta acerba sugli scaffali dei supermercati? Ecco spiegato il motivo, tutt’altro che scontato.
Negli scaffali dei supermercati, è comune trovare frutta che, agli occhi dei consumatori, sembra acerba. La domanda sorge spontanea: perché i supermercati vendono frutta non completamente matura? Addentrandosi nel complesso mondo della grande distribuzione, emerge una serie di dinamiche che vanno oltre le semplici preferenze dei consumatori. Scopriamo insieme il perchè di questa scelta.
Frutta acerba al supermercato, il motivo
Capita molto spesso di recarsi al supermercato e, nel reparto orto frutta, trovarsi davanti a frutta palesemente acerba. Che si tratti di banane verdi o altri tipi di frutta impossibile da mangiare sul momento, sono sempre di più i prodotti non adeguatamente maturati.
Inoltre il rapporto qualità/prezzo è sempre più spesso sbilanciato nel reparto ortofrutticolo. Nel 2021, un rapporto effettuato proprio sui prodotti venduti nei vari reparti orto frutta ha evidenziato due fattori chiave: i vincoli normativi e il cambiamento climatico.
Gli agricoltori si trovano costretti a coltivare prodotti esteticamente perfetti ma sostanzialmente acerbi, sacrificando sapore, profumo, colore e grado di maturazione al fine di presentare un prodotto bello da acquistare.
La selezione dei prodotti all’interno dei supermercati è influenzata da molteplici variabili che hanno a che fare con le dinamiche di acquisto nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Si sottolinea la necessità di mantenere un equilibrio tra volumi di acquisti, vendite e evitare perdite di prodotto dovute a maturazione accelerata. Ma perchè si fa questa scelta e si presentano prodotti non ancora adatti ad essere mangiati?
La frutta al supermercato
Sostanzialmente, la frutta proposta sugli scaffali deve avere un calibro uniforme, un aspetto simile e un livello di maturazione identico. Questo criterio impone anche la presenza di frutta acerba sugli scaffali, a discapito della frutta imperfetta, ma di buona qualità, che spesso viene ignorata.
La metodologia di scelta delle GDO si basa su prodotti con un grado di maturazione non superiore al 70%, e i produttori sono spesso obbligati a raccogliere in anticipo rispetto ai tempi di maturazione, soprattutto durante l’estate. Tuttavia, la mancanza di conoscenza diretta delle realtà agricole da parte dei consumatori può portare a scelte basate sul prezzo piuttosto che sulla qualità e stagionalità.
La crisi climatica ha colpito duramente il settore agricolo, con una riduzione del 35% delle aree di coltivazione in Italia dal 2011. Ciò ha causato un aumento delle importazioni e l‘Italia è scesa dal terzo al dodicesimo posto come esportatore mondiale di frutta fresca.
La presenza di frutta esotica nei supermercati dipende dalla richiesta del consumatore. Nonostante l’approvvigionamento di frutta di importazione abbia costi significativi, la scelta è dettata dalla domanda del consumatore, che cerca prodotti esotici come mango e avocado.
La presenza di frutta non di stagione è influenzata dal periodo di coltivazione e raccolta, che può non coincidere con il calendario produttivo effettivo. La diluizione nel tempo del picco di stagionalità e l’innovazione tecnologica possono portare a offrire frutta non di stagione sugli scaffali.