Ci sono nuove regole per cani e gatti 2024 come attestato dalla legge. È bene conoscere tutto per non incorrere in sanzioni e multe salate.
La Commissione Europea ha recentemente pubblicato un rapporto che evidenzia una preoccupante crescita del commercio illegale di cani e gatti nell’Unione Europea, un affare che movimenta milioni di euro. Per contrastare questo fenomeno, sono state annunciate nuove misure volte a stabilire standard minimi per gli allevamenti in tutti i Paesi membri, ad imporre la formazione obbligatoria per coloro che operano nel settore e a rafforzare la tracciabilità delle vendite, specialmente online. Queste sono tutte le nuove regole per cani e gatti 2024.
La popolazione totale di cani nell’Unione Europea ammonta a quasi 73 milioni, mentre quella dei gatti è di 83,6 milioni. Con un cane ogni 6 persone e un gatto ogni 6, la presenza di animali domestici è significativa, con il 44% dei cittadini europei che possiede almeno un animale. Dal punto di vista economico, il commercio di cani e gatti rappresenta un giro d’affari annuo di circa 1,3 miliardi di euro, con il 60% delle transazioni che avvengono online, rendendo complicato il tracciamento degli animali e la verifica delle loro origini e condizioni di salute.
La crescente domanda di animali domestici e la lucratività del mercato incentivano venditori illegali e truffatori, incoraggiati da controlli limitati, sanzioni poco severe e dalla facilità di reperimento di animali da rivendere. Il commercio illecito comporta rischi significativi per la salute e il benessere degli animali, spesso importati da Paesi extra-UE con standard di benessere animale inferiori.
Il traffico illegale non solo infligge sofferenze agli animali ma genera anche danni economici, come evasione fiscale e concorrenza sleale. Gli acquirenti rischiano spese aggiuntive per problemi di salute e comportamentali, senza la dovuta segnalazione. Inoltre, il commercio illegale aumenta il rischio di diffusione di malattie contagiose, minacciando la salute pubblica.
Attualmente, la normativa dell’UE regola solo alcune situazioni specifiche, con regole variabili tra gli Stati membri. Per affrontare questa lacuna, la Commissione ha proposto nuove norme per armonizzare gli standard minimi di benessere degli animali durante le fasi di allevamento e vendita.
Le proposte includono standard minimi per allevamenti, vietando l’uso di gabbie, garantendo spazi adeguati e limitando la riproduzione. La priorità è anche la tracciabilità, con la registrazione degli animali in un database nazionale e l’obbligo di microchip. Queste misure si applicano agli allevatori, venditori, negozi specializzati e rifugi, con alcune esenzioni per chi detiene un numero molto limitato di animali. La maggiore tracciabilità mira a monitorare efficacemente l’allevamento, il commercio e gli spostamenti degli animali, riducendo così il commercio illegale e proteggendo la salute pubblica e il benessere degli animali.
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