Un video sconcertante ha mostrato un marca di prosciutto crudo contraffatto. Si trova in tutti i supermercati, ma ecco cos’è successo.
CI troviamo a Napoli, un gruppo di ragazzi ha acquistato un prosciutto crudo intero. Questi fanno una scoperta terrificante, così lo riacquistano e decidono di fare un video per mostrare com’è realmente all’interno. Ma vediamo passo dopo passo cosa aveva di strano quel video.
Il prosciutto crudo si ottiene tramite salatura e successiva stagionatura della coscia del maiale. In nessun caso può essere utilizzato il termine “prosciutto crudo” per definire specialità salate ottenute da altre parti anatomiche del suino, compresa la spalla. I prosciutti crudi si dividono in due grandi gruppi: i prosciutti ai quali viene asportato lo zampino e parte dello stinco (ad esempio il prosciutto di Parma) e i prosciutti che conservano tali parti anatomiche (ad esempio il prosciutto di San Daniele). Per questi prosciutti esiste un disciplinare che ne regola non solo il trattamento della carne, ma anche la selezione delle razze suine utilizzabili e la qualità e quantità della loro alimentazione, dal momento della nascita al raggiungimento del peso/età per il macello.
Il prosciutto crudo è una carne conservata, stagionato, non insaccato e quasi totalmente rivestito. Il prosciutto crudo dev’essere provvista di osso e della cotenna esterna (necessaria alla conservazione). Spesso, è commercializzato in tagli molto più piccoli (simili a tranci) ma anch’essi sono ricavati dalla coscia intera e stagionata del maiale.
Uno dei primi suggerimenti da tenere a mente quando andiamo al supermercato è sicuramente valutare i riconoscimenti ottenuti. I prosciutti di media o bassa qualità spesso non dispongono di certificazioni precise (come Dop o Igp) ma sono semplicemente definiti “nazionali”. Con questo non diciamo che i prosciutti nazionali siano pessimi, ma con un prodotto certificato le possibilità di trovare salumi di qualità è maggiore.
Una volta arrivati al bancone della salumeria, dovremmo chiedere al salumiere una fettina di crudo da assaggiare. Per prima cosa bisogna sentire l’odore che emana. Un buon crudo ha un aroma stagionato, dal leggero sentore di salsedine, mentre il grasso ha un odore simile al burro. Il gusto deve avere il giusto equilibrio tra dolcezza e sapidità. A sua volta la sapidità deve invece risaltare nel retrogusto, lasciando al contempo una nota dolce sul palato. Se percepiamo un aroma strano oppure un sapore ferroso all’assaggio si può trattare di un prosciutto contraffatto.
Il video che hanno mostrato quei ragazzi mostra chiaramente delle caratteristiche che non si addicono a un crudo di buona qualità. Si notano perfettamente dal colore ai tipi di tranci di scarto di altri prosciutti che lo componevano invece di essere tutto un pezzo di coscia.
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