La crescente diffusione della sextortion in Italia costituisce un allarme di grande pericolosità, è quindi importante adottare molta cautela nell’utilizzo degli smartphone e nell’interazione online.
In Italia, si osserva un aumento dei casi di sextortion sia riguardo ai minori che agli adulti, secondo il rapporto del 2023 della Polizia postale e delle comunicazioni. Dal principio del 2023 fino al 21 dicembre scorso, si sono verificati 136 casi di sextortion che coinvolgono bambini e adolescenti, in confronto ai 130 del 2022. Questo fenomeno, solitamente rivolto agli adulti, sta colpendo sempre più spesso le vittime più giovani, provocando danni amplificati come la vergogna e la frustrazione dovute alla difficoltà nel gestire la diffusione di immagini intime. La maggior parte delle situazioni coinvolge minori tra i 14 e i 17 anni, principalmente ragazzi che cadono più facilmente nelle trappole online.
Il sextortion, termine derivato dalla combinazione di “sex” ed “extortion” (sesso ed estorsione), indica una forma di ricatto online che sfrutta materiale sessualmente esplicito, come foto o video intimi inizialmente inviati dalla vittima. Si tratta di un ricatto sessuale perpetrato attraverso la rete, in cui si richiedono pagamenti o altri favori (spesso di natura sessuale) minacciando di diffondere pubblicamente il materiale intimo ricevuto. In molti casi, l’autore può dichiarare di possedere già immagini o video compromettenti di un minore, minacciando di diffonderli se la vittima non soddisfa le richieste di denaro o immagini. In alternativa, l’autore può falsificare la propria identità, presentandosi come un coetaneo interessato a una relazione o scambio e inviando immagini intime fasulle. Questa pratica spesso nasconde organizzazioni criminali alla ricerca di guadagni facili.
Indipendentemente dal modo in cui l’autore ottiene il materiale, la paura della sua divulgazione può generare sentimenti di vergogna, paura, ansia e impotenza, rendendo particolarmente difficile per bambini e adolescenti chiedere aiuto o denunciare gli abusi. La difficoltà è accentuata dalla paura di dover pagare somme di denaro per fermare il ricatto e la persecuzione.
Per difendersi dal sextortion, è fondamentale resistere alle minacce del ricattatore e interrompere ogni comunicazione con esso. Si consiglia di segnalare la persona sui social network e rivolgersi prontamente alla Polizia Postale. Inoltre, è consigliabile temporaneamente disattivare o rendere privato il profilo social in cui si è stati contattati.
Nel caso di minori, è importante parlare immediatamente con i genitori. Spesso, le vittime, per timore di ripercussioni, esitano a confidarsi e cedono alle minacce. Non bisogna vergognarsi di aver condiviso immagini intime, poiché si tratta di criminali organizzati privi di etica morale, che sfruttano le debolezze delle vittime.
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