Conto corrente cointestato, in caso di morte può accadere l’inevitabile. Quali sono le nuove regole e come gestire la situazione.
Il conto corrente è cointestato? In caso di morte si potrebbe rischiare di perdere tutto quanto. Ma come è possibile?
Conto corrente cointestato, attenzione in caso di morte
Sempre più frequentemente, specialmente in tempi recenti, giovani individui decidono di aprire un conto corrente cointestato. La decisione di mettere da parte risparmi comuni per costruire un futuro insieme rappresenta una scelta che aiuta molte coppie a unire le proprie entrate finanziarie e a perseguire obiettivi condivisi.
Nonostante i vantaggi evidenti, l’apertura di un conto cointestato può nascondere insidie e problematiche che possono emergere nel momento in cui uno dei due firmatari dovesse scomparire. L’esistenza di un iter burocratico e fiscale specifico diventa evidente in questa circostanza, e sarà analizzato nei dettagli successivamente.
Prima di addentrarci nelle complicazioni, esaminiamo le potenzialità positive di un conto cointestato e approfondiamo la questione legata alla successione. Risulterà interessante scoprire quanti fattori incidono su questa particolare modalità di conto.
Il conto cointestato rappresenta uno strumento finanziario condiviso da due o più individui, conferendo a ciascun titolare pari diritti e doveri. Ogni partecipante ha la facoltà di gestire entrate e risparmi, nonché di effettuare pagamenti, avendo libero accesso alle risorse finanziarie. Questo tipo di conto consente di ricevere stipendi, depositare assegni e domiciliare utenze.
Inoltre, offre la possibilità di compiere operazioni per conto degli altri titolari senza necessità di deleghe specifiche. Ogni titolare del conto riceve un carnet di assegni e una carta bancomat. Tuttavia, tra le varie attività e funzioni associate al conto cointestato, la firma congiunta riveste un ruolo cruciale, comportando notevoli differenze in caso di successione.
Cosa implica la firma disgiunta?
La firma disgiunta, se selezionata, indica che per le operazioni non è richiesta la firma di tutti i titolari del conto. Al contrario, la firma congiunta richiede la presenza di tutte le firme. In caso di decesso di uno dei firmatari, è necessario adottare precauzioni specifiche. Innanzitutto, è fondamentale contattare la banca per comunicare il decesso e congelare la quota del defunto.
Successivamente, si attiverà la procedura attraverso cui le quote della persona deceduta verranno trasferite agli aventi diritto. Se, prima della morte, si era optato per una firma congiunta, le somme vengono congelate e il sopravvissuto non può accedere al conto fino a quando la banca non identifica gli eredi e assegna le relative quote. Nel caso di firma disgiunta, il superstite può continuare ad avere accesso al conto e svolgere operazioni, sempre nel limite della quota di patrimonio che gli spetta.