Gli inquirenti hanno affermato che è possibile trovare una dose di crack intorno ai 20 euro, ma il prezzo può scendere a seconda delle piazze. Considerando la bassa qualità del prodotto, per le mafie questo è un vero affare. Questo tipo di droga viene infatti ricavato da cocaina di bassa qualità. Questa viene riscaldata mischiandola con acqua e ammoniaca o bicarbonato di sodio e, in un secondo momento, filtrata per ottenere cristalli solidi. Il risultato un effetto più potente ma meno duraturo.
“Infatti il 100 per cento di quelli che entrano da noi sono poliassuntori, lo fumano e hanno problemi con la cocaina e l’alcol”, lo dichiara l’esperto infettivologo Antonio Boschini. Il responsabile terapeutico di San Patrignano ha evidenziato che crea una dipendenza compulsiva talmente tanto da fare fuori una dose dopo l’altra fino a quando si ha la possibilità: “Bevono perché l’unione delle molecole porta alla formazione del cocaetilene, un metabolita tossico della cocaina che aumenta la durata dello ‘sballo’ e smorza gli effetti ansiogeni che si hanno quando c’è la fase della discesa in cui hanno emozioni negative molto forti, contrastanti e profonde che può sfociare nella paranoia e nei sensi di colpa con nervosismo e fragilità. Ecco perché cercano immediatamente altre dosi“.