Durante le festività natalizie, che vanno oltre i giorni immediatamente legati al Natale e coinvolgono anche i festeggiamenti per il Capodanno, si nota un aumento significativo degli episodi di infarto rispetto ad altri momenti dell’anno. Questo non è frutto di scherzi o coincidenze casuali, ma è supportato da dati che evidenziano un numero elevato di persone a rischio di attacchi cardiaci. Ma quale potrebbe essere la spiegazione di questa correlazione?
La “Sindrome del cuore festivo“, nota anche come “Holiday Heart Syndrome”, è stata individuata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1978. Questa sindrome è associata a un consumo elevato di alcol e alle aritmie cardiache. Secondo il professor Michael Chen, direttore medico del Laboratorio di cateterizzazione cardiaca presso l’Adventist HealthCare nel Maryland, durante le festività natalizie, a causa dell’aumento delle celebrazioni e degli incontri familiari, si verifica un aumento del consumo di alcol. Questo eccesso può innescare aritmie cardiache.
Il professor Chen spiega che durante le festività, le persone tendono a bere in modo più consistente, portando a un consumo eccessivo di alcol, noto per contribuire alle aritmie cardiache. Secondo i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC), le sbornie sono definite come il consumo di cinque o più bevande alcoliche in una sola occasione per gli uomini e di quattro o più per le donne. Questo aumento del consumo di alcol durante le festività può contribuire alla frequenza più elevata di episodi di “Holiday Heart Syndrome”.
Dal pranzo aziendale all’aperitivo con gli amici, dalla Vigilia di Natale a Capodanno e oltre, è essenziale considerare l’incremento significativo del consumo di alcol durante le festività. Spesso, il consumo di bevande alcoliche è così radicato nella cultura festiva che si dimentica facilmente che l’alcol è tossico per l’organismo, anche in piccole dosi e soprattutto per il cuore.
Il professor Claudio Tondo, Direttore del Dipartimento di Aritmologia del Centro Cardiologico Monzino, IRCCS, sottolinea che dosi eccessive di alcol stimolano le cellule cardiache, portando all’aumento della frequenza cardiaca e favorendo condizioni come la fibrillazione atriale. L’assunzione cronica di alcol in quantità significative può anche contribuire allo sviluppo di cardiomiopatia dilatativa, causando un aumento dei volumi delle camere cardiache e una riduzione della loro capacità contrattile, entrambi fattori chiave nell’insorgenza della fibrillazione atriale.
Il professor Tondo avverte anche del rischio di anomalie del ritmo cardiaco legate all’alcol, spesso verificatesi con un aumento dell’assunzione alimentare. Pertanto, è consigliabile moderare non solo il consumo di alcol, ma anche la quantità di cibo durante le festività per preservare la salute del cuore.
Sebbene il consumo di alcol possa essere dannoso per tutti, alcune categorie di persone sono più a rischio di sviluppare fibrillazione atriale, come gli anziani, gli obesi e le persone di altezza superiore a 1 metro e 70 cm. È importante essere consapevoli dei sintomi, che possono variare da palpitazioni cardiache a dolore toracico e mancanza di respiro. Gli smartwatch con cardiofrequenzimetri possono essere utili per individuare precocemente anomalie nel ritmo cardiaco.
Per affrontare i festeggiamenti con consapevolezza e limitare i rischi per la salute, è consigliabile bere acqua durante le celebrazioni e non interrompere completamente l’attività fisica durante le festività. Anche una breve passeggiata può apportare benefici alla salute.
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