Per molti sembrerà assurdo, eppure il ghiaccio per i drink più lussuosi non è fatto semplicemente di acqua. La curiosità che sconvolge.
Se pensate che il ghiaccio fosse semplicemente acqua domestica congelata vi sbagliate di grosso. In alcuni casi il ghiaccio per i drink più esclusivi arriva da luoghi lontani e non è prodotto, bensì “raccolto”.
Da dove viene il ghiaccio per i drink più lussuosi
Negli ultimi tempi, una start-up con sede a Nuuk, la capitale della Groenlandia, ha attirato l’attenzione mediatica e fatto parlare di se per il suo ambizioso progetto.
Chiamata Arctic Ice, questa azienda non produce ghiaccio congelando l’acqua, bensì sta prelevando il ghiaccio direttamente dai ghiacciai artici con l’obiettivo di venderlo all’estero, promuovendo la creazione di bevande uniche e sofisticate nei locali di alta classe. Inutile dire lo stupore che ha sollevato la notizia.
Ma cosa rende così desiderabile il ghiaccio degli iceberg della Groenlandia? E perchè dovrebbe essere migliore del comune ghiaccio? Scopriamo insieme perchè è così pregiato da finire solo nei drink più lussuosi.
Le caratteristiche del ghiaccio della Gronelandia
Il ghiaccio proviene da Nuup Kangerlua, il fiordo che circonda la capitale Nuuk, ed è considerato il più puro al mondo. Estratto da una calotta glaciale mai in contatto con il suolo o sostanze inquinanti, il ghiaccio viene conservato in casse di plastica enormi, trasportate in container refrigerati fino in Danimarca e da lì spedito a destinazioni esclusive come Dubai, dove viene distribuito ai bar di lusso.
Al di là della mera questione pubblicitaria, questo ghiaccio presenta caratteristiche uniche che lo distinguono dal ghiaccio convenzionale. Noto come il “Artic Ice,” il prodotto rimane compresso per oltre 100.000 anni, eliminando bolle indesiderate e sciogliendosi molto più lentamente rispetto al suo equivalente tradizionale. Questa peculiarità si rivela cruciale per offrire ai clienti drink freddi e concentrati, senza temere diluizioni eccessive e, di conseguenza, drink annacquati.
Malik V Rasmussen, co-fondatore di Arctic Ice, ha sottolineato che l’obiettivo della start-up è anche quello di fornire una nuova fonte di guadagno per la Groenlandia, tradizionalmente dipendente dalla pesca e dal turismo.
Ovviamente non mancano le critiche rivolte ad Arctic Ice, accusata di commercializzare una risorsa naturale preziosa e di trasformarla in merce. In un periodo in cui lo scioglimento dei ghiacciai è un allarmante segnale del cambiamento climatico, per molti la scelta di sacrificare del ghiaccio non è affatto consona. Resta aperto il dibattito sull’equilibrio tra sfruttamento economico e conservazione ambientale.