Durante l’inverno abbiamo sempre la sensazione che non riusciamo a saziarci. Non c’è motivo di preoccuparsi se abbiamo sempre fame, ecco cosa dicono gli esperti.
Quando sentiamo freddo viene stimolato l’ipotalamo, il centro del cervello. Questi è preposto sia alla regolazione termica dell’organismo sia alle sensazioni di fame e sazietà.
Durante l’inverno capita a molti di sentire più fame. Tranquilli, nulla di preoccupante, esiste un motivo medico e scientifico. Scopriamo insieme quali sono i motivi che ci portano a non sentirci mai sazi.
Contrasto tra fame e sazietà
Partiamo dal fatto che la sazietà è correlata ad alcuni ormoni (colecistochina e peptide YY che sono due ormoni prodotti dall’intestino), ma anche dall’insulina. Questi vengono prodotti dopo un pasto abbondante, segnalando di conseguenza che il cibo è stato ingerito e/o assorbito a livello intestinale. Quando abbiamo fame, invece si attiva la grelina (prodotta principalmente dallo stomaco) e che ci dà quella sensazione di crampi che indicano che necessitiamo di cibo.
Gli ormoni della fame e della sazietà si legano ai neuroni anoressigenici che, con un sistema di comunicazione arrivano al centro del cervello, chiamato ipotalamo. Questo, essendo il nucleo centrale che regolarizza molte sensazioni e funzioni fisiologiche ( freddo, fame, sazietà, sonno ecc, …), allerta tutto il resto dell’organismo per fa sapere di cosa abbiamo bisogno.
L’ipotalamo risponde agli ormoni sopra indicati secernendo l’ormone pro-opiomelanocortinico, associato dunque alla sazietà, che blocca la sensazione di fame e induce al digiuno. Nel caso opposto, quando siamo in carenza energetica, quello che succede è che l’intestino (con la grelina) e il pancreas (con poca insulina) segnalano ai neuroni dell’intestino la scarsità di cibo (oressigenici).
Qual è la connessione tra freddo e fame?
Come abbiamo visto precedentemente, l’ipotalamo è la principale stazione cerebrale di regolazione della fame, ma anche del freddo. È stato dimostrato scientificamente che esistono dei neuroni dell’ipotalamo specificamente sensibili al freddo. Questi si attivano proprio quando la temperatura corporea si abbassa al di sotto del 37 °C. Il corpo reagisce all’abbassamento della temperatura tramite l’ipotalamo, che nello stesso momento manda dei segnali alla stazione della fame. In questo modo aumenta l’attività dei neuroni oressigenici che a loro volta stimolano la produzione degli ormoni associati alla fame.
Consideriamo inoltre che il freddo produce una maggiore contrazione dei muscoli per sopperire all’abbassamento della temperatura. Aumentando così la generica attività metabolica e di conseguenza una maggiore assenza di nutrienti nel sangue, che subito attiva i neuroni oressigenici. Ecco come tutto, dai muscoli al cervello, è davvero collegato nel nostro corpo!