Al termovalorizzatore di Coriano, nel riminese, è scoppiato l’incendio, tutti dicono che i danni sono lievi. Ma come stanno le cose esattamente?
Il 22 gennaio 2024 c’è stata un’esplosione all’inceneritore di Coriano. Si è subito pensato al peggio, ma pare che non sia stato nulla di grave. Nessun morto ma solo feriti. Eppure come mai ha fatto subito notizia questo avvenimento? Possiamo dormire sonni tranquilli? Scopriamolo insieme.
Cos’è accaduto al termovalorizzatore di Coriano
Tutto è accaduto intorno le 16:30 del 22 gennaio 2024, si è sentito un boato causato da più esplosioni nel termovalorizzatore di Coriano, in provincia di Rimini, gestito da Herambiente. Queste esplosioni avrebbero provocato un incendio e causato 3 feriti. Uno di questi è in gravi condizioni ed è stato trasportato tempestivamente in elicottero al vicino ospedale Bufalini di Cesena a causa delle ustioni. Gli ultimi aggiornamenti hanno confermato che i feriti erano lavoratori di una ditta esterna di manutenzione.
Chiaramente è stata subito allertata l’Arpae (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – Emilia Romagna) per monitorare la qualità dell’aria nella zona. Attualmente è ancora in corso l’intervento dei Vigili del Fuoco per spegnere gli ultimi focolai. Herambiente ha subito dichiarato che l’impianto è a norma e in sicurezza.
In ogni caso le cause dell’incidente sono ancora sconosciute. Da quanto emerge dalle prime testimonianze, si sarebbe sentito appunto un forte boato. Tra le prime ipotesi, si è parlato di rifiuti che contengono gas oppure di batterie al litio finite nell’impianto. Fatto sta che ora si è sviluppata un’alta colonna di fumo e l’incendio non è stato ancora domato.
Le indagini per scoprire la verità
Al momento sono in corso indagini, che dovranno rivelare quali rifiuti erano presenti sul nastro al momento delle esplosioni. Attualmente sono in corso due indagini, quella degli inquirenti e una interna per individuare le cause dell’incidente. Ancora nessuno si è pronunciato in merito, ma dalle ultime indiscrezioni pare che i rifiuti erano stati compattati e triturati. Dunque si trovavano sul nastro trasportatore che avrebbe dovuto portarli alla camera dove avviene l’incenerimento.
Un fattore curioso è che l’incidente è avvenuto nella stessa giornata in cui è scoppiato anche un altro incendio nel capannone di un’azienda a Cavenago di Brianza.
Comunque non è un incidente che può passare inosservato perché un termovalorizzatore, come quello di Coriano, è un impianto per il recupero energetico tramite l’incenerimento di rifiuti solidi urbani. In buona sostanza ricava energia dall’immondizia. La differenza con un inceneritore, invece, è che si limita a smaltire i rifiuti senza recupero energetico.