Soldi delle multe, ti sorprenderanno nel modo in cui sono stati utilizzati: i dati emersi sono sbalorditivi.
Nel corso del solo anno 2022, le sanzioni stradali hanno riversato nelle casse delle amministrazioni oltre 2,5 miliardi di euro: una somma che, in molte circostanze, sembra dissolversi nei bilanci, lasciando dietro di sé poche tracce.
Le regioni, le province e i comuni sono obbligati per legge a presentare annualmente una relazione sull’impiego dei proventi derivanti dalle sanzioni, ma il tasso di non conformità è ancora notevole. Secondo i dati divulgati dal Ministero dell’Interno, nel 2022 solo 7.216 comuni, 83 amministrazioni provinciali e 14 città metropolitane hanno adempiuto a questa responsabilità. Ben 685 comuni e 5 amministrazioni provinciali non hanno consegnato il documento, mentre 169 comuni hanno presentato una relazione incompleta. In breve, individuare la destinazione dei fondi provenienti dalle multe sembra essere un’impresa tutt’altro che semplice.
Matteo Salvini propone controlli casuali per verificare l’effettivo utilizzo dei proventi. Nel corso del 2022, gli automobilisti italiani hanno pagato oltre 2,5 miliardi di euro in multe: un capitale che dovrebbe essere reinvestito in servizi per migliorare la modernizzazione e la sicurezza stradale, ma che spesso scompare senza lasciare traccia. Salvini ha sottolineato, durante la sessione della Camera dei Deputati del 13 dicembre, che su 8.070 comuni, “685 comuni e 5 amministrazioni provinciali non hanno presentato la relazione. Inoltre, 169 comuni hanno fornito relazioni incomplete“.
Salvini ha affermato: “Per gli enti che hanno presentato una relazione, si procede all’estrazione di un campione per assicurare che l’utilizzo dei proventi sia conforme alle finalità stabilite dal codice della strada, cioè per interventi di manutenzione e ammodernamento stradale, non per spese correnti. I comuni inadempienti sono segnalati alle procure regionali della Corte dei conti“.
Mentre si attendono i risultati degli esami congiunti sulle relazioni del 2022, uno studio pubblicato la scorsa estate dall’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, in collaborazione con l’Associazione Lorenzo Guarnieri, fornisce uno spaccato su come vengono spesi i proventi delle multe. L’analisi dei progetti relativi all’impiego dei ricavi delle sanzioni al Codice della Strada nelle 14 principali città italiane con più di 200.000 abitanti per gli anni 2021 e 2022 rivela che la manutenzione stradale (19%) e l’illuminazione pubblica (14%) assorbono la maggior parte dei fondi provenienti dalle multe. Al contrario, agli utenti deboli e all’educazione stradale, su cui le associazioni pongono sempre l’accento, sono destinati solo “spiccioli”.
Nel dettaglio, circa 82.000 euro vanno all’educazione stradale (pari al 0,027%), mentre quasi 289.000 euro sono utilizzati per l’acquisto di armi, armeria e lezioni di tiro (a Napoli, Padova e Venezia). Le rimozioni pesano per oltre 4 milioni di euro, mentre il potenziamento dei controlli stradali riceve oltre 32 milioni di euro, circa il 14% del totale incassato con le multe.
Nello stesso periodo, le associazioni hanno destinato due milioni di euro agli utenti deboli della strada, mentre hanno allocato ben 41 milioni di euro per coprire le spese delle bollette dell’energia, principalmente nel Comune di Milano, che registra anche il “record di incassi”.
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