C’è una truffa che mira a svuotare il tuo conto bancario, e proviene da un mittente che si finge essere l’Agenzia delle Entrate. Stai attento a quest’email perché è falsa.
Il mondo delle frodi è influenzato dalle tendenze, anche se può sembrare incredibile. Si conducono esperimenti e si attuano azioni con maggiori possibilità di successo.
All’inizio del 2024, il pericolo si presenta sotto la falsa identità dell’Agenzia delle Entrate. Si utilizza il nome dell’ente di riscossione per inviare e-mail con l’unico obiettivo di ottenere informazioni personali riservate e codici d’accesso. Di seguito, vengono forniti tutti gli elementi utili per riconoscere queste comunicazioni fraudolente e, soprattutto, per difendersi.
Dopo i tentativi di frode legati a falsi accertamenti fiscali lo scorso dicembre, emerge una nuova e preoccupante campagna fraudolenta. Tutto avviene tramite posta elettronica, con e-mail che assomigliano molto a quelle inviate dall’Agenzia delle Entrate.
Si cerca di tranquillizzare gli utenti anche firmando le comunicazioni con il nome del direttore del Fisco, il tutto per attuare una ben nota operazione di phishing. Nonostante i giovani utenti (in particolare i Millennial in poi) siano a conoscenza di cosa si tratti, è importante spiegarlo brevemente.
Il phishing riguarda la richiesta di informazioni personali private, codici d’accesso o dati finanziari, a seconda dei casi specifici. Il truffatore cerca di essere il più credibile possibile nella comunicazione, spesso generando un senso di imminente pericolo nell’utente. Ad esempio, sul fronte bancario, si induce l’utente a cliccare su un link per risolvere un problema, ma ciò accade su un sito truffa, esponendo il proprio conto bancario e non solo.
L’e-mail truffa dell’Agenzia delle Entrate presenta caratteristiche specifiche che è possibile riconoscere per evitare di cadere nella trappola. Il primo segnale di allarme sono possibili errori ortografici (che si verificano frequentemente).
L’attenzione dovrebbe concentrarsi soprattutto sul mittente. In caso di dubbi, è consigliabile verificare l’indirizzo e non solo il logo utilizzato nella mail. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate utilizza un dominio di posta istituzionale e non un indirizzo generico Gmail, ad esempio.
Questa truffa si evolve di volta in volta, ma in questa fase si evidenzia una richiesta di pagamento urgente all’estero, cosa insolita. Ma il vero segnale di pericolo è rappresentato dalla presenza di link. La regola di base è sempre la stessa: cercare autonomamente il sito e verificare. In questo modo, si può essere certi del sito in cui si inseriscono i propri dati privati.
È inutile sottolineare che l’Agenzia delle Entrate è completamente estranea a tali comunicazioni. Si consiglia di fare riferimento ai contatti presenti sul sito ufficiale in caso di dubbi. Sul sito del Fisco è disponibile anche una sezione dedicata al phishing, con consigli e avvisi riguardo alle nuove campagne fraudolente.
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