Il dibattito ha suscitato diverse voci, alimentando speculazioni non confermate. Alla fine, la Rai ha scelto di dissipare ogni incertezza e ha ufficialmente annunciato la proroga della normativa di trasmissione attuale fino al 1° settembre. Cosa significa tutto ciò? Semplicemente che la questione del nuovo digitale terrestre non sarà motivo di preoccupazione per gli italiani nei prossimi mesi.
Il digitale terrestre si evolve
C’è un ampio margine di tempo per prepararsi a questo cambiamento. Di seguito forniamo tutte le informazioni rilevanti, evidenziando l’impatto di due importanti eventi: gli Europei di calcio 2024 in Germania e le Olimpiadi di Parigi. La Rai ha evitato il rischio di perdere pubblico durante questi grandi eventi. Ma con l’inizio della nuova stagione televisiva, si prospetta un’era completamente nuova.
La data del 1° settembre era già circolata, ma la conferma è arrivata da Stefano Ciccotti, ex amministratore delegato di Rai Way e attuale Chief Technology Officer di Rai. Nessuno meglio di lui potrebbe essere a conoscenza delle strategie aziendali in questo settore, avendo la responsabilità delle decisioni tecnologiche dell’azienda italiana.
Le rassicuranti parole di Ciccotti hanno tranquillizzato gli italiani, cancellando l’ipotesi di un repentino cambiamento nella prima parte del 2024, come indicato dalle indiscrezioni del 2023. La transizione alle trasmissioni in DVB-T2 non avverrà prima di settembre, e il multiplex B sarà convertito a questo standard.
La Rai cambia le regole del gioco
L’Italia, come sottolineato da Ciccotti, affronta una sfida significativa nell’aggiornamento tecnologico dei dispositivi televisivi. Per evitare problemi alla popolazione meno tecnologica, la Rai ha deciso di effettuare il passaggio in modo graduale, con canali come Rai 1, Rai 2 e Rai 3 che fungeranno da test per valutare la qualità della transizione.
In merito a ciò che gli spettatori devono fare, il passaggio tecnico sarà fondamentale, sebbene doloroso per chi è attaccato alle vecchie tecnologie. Secondo i dati di Auditel e Censis, il 64.8% delle famiglie è già adeguato alla nuova tecnologia con almeno una televisione compatibile. Ma il 56.9% delle famiglie è ancora da adeguare.
Per capire se è necessario sostituire la propria televisione, basta accedere al menu principale e selezionare la voce “Sintonizzatore digitale”. Se è presente la dicitura DVB-T2 HEVC/H265, non è necessario alcun acquisto. In caso contrario, sarà opportuno considerare l’acquisto di una televisione più moderna o un decoder per il digitale terrestre DVB-T2.