Emergenza assenza farmaci in Italia, ne mancano circa 300: chi rischia di restare senza
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Daniela Paolucci
11 mesi ago
Emergenza assenza farmaci in Italia, dove si registrano carenze di circa 300 medicinali essenziali, ponendo a rischio di restare senza i necessari trattamenti coloro che dipendono da questi farmaci per la gestione delle proprie condizioni di salute.
In diversi Paesi europei, si sta osservando una preoccupante carenza di farmaci, concentrata soprattutto su antibiotici e medicinali per patologie cardiovascolari e respiratorie. Tale deficienza si estende anche a trattamenti per il diabete e, in alcune situazioni, riguarda farmaci antitumorali.
Emergenza assenza farmaci in Europa
L’allarme proviene dal Pgeu, ovvero il gruppo dei farmacisti europei, che ha messo in luce una situazione nel 2023 peggiorata rispetto al recente passato. Segnalando gravi problemi nel 15% dei Paesi dell’Unione Europea, con mancanza di 500-600 farmaci, e nel 27% dei casi con una quota che supera i 600 prodotti, si evidenzia un problema di cui non si discute abbastanza. Nonostante ciò, manca un dibattito aperto su questa questione, nonostante il suo impatto significativo su milioni di cittadini, un fenomeno che coinvolge anche l’Italia con circa 300 farmaci presenti in scorte ridotte, un peso notevole soprattutto per i soggetti a rischio.
Il Pgeu ha redatto un rapporto completo sulla situazione delle forniture farmaceutiche in Europa, sottolineando un peggioramento nel 65% dei paesi. Questo non solo compromette l’intero sistema sanitario, ma getta ombre sulla fiducia del pubblico nei confronti dei farmacisti.
L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, fornisce un elenco settimanale aggiornato che mette in evidenza la persistente carenza di terapie. Ma questo problema non è più direttamente legato alla pandemia di Covid-19. Nonostante la crescita del mercato farmaceutico del 33% negli ultimi 10 anni, il meccanismo di rifornimento si è dimostrato inceppato in vari punti.
Il Covid-19 continua a essere una causa, seppur non più cruciale come inizialmente. L’incremento delle richieste ha avuto un impatto significativo sull’industria farmaceutica. Al contempo, la difficoltà nel reperire materie prime provenienti da Cina e India si somma a una motivazione aziendalista: i prezzi di alcuni farmaci, specialmente gli antibiotici, sono troppo bassi e non risultano attraenti per le aziende produttrici.
La situazione nel nostro Paese
In Italia, la situazione non è differente. Oltre 300 farmaci sono afflitti da carenze, di cui 30 rappresentano una grave criticità. Si tratta di medicinali cruciali come antibiotici, antitumorali, antidiabetici e farmaci per il sistema nervoso centrale. La denuncia di Fedez riguardante gli enzimi pancreatici ha sollevato ulteriormente il problema, anche se il presidente di Farmaindustria, Marcello Cattani, minimizza la situazione, sostenendo che non siamo in una condizione di allarme generale. Egli attribuisce le carenze prevalentemente a questioni economiche, indicando che i prezzi dei farmaci in Italia sono tra i più bassi d’Europa.
“Esiste l’eventualità che i farmaci vadano in Paesi che pagano di più, o che qualcuno venga a comprare farmaci in Italia perché costano meno“, afferma Cattani. Inoltre, emerge un paradosso sorprendente: nonostante l’Italia sia il principale produttore europeo di principi attivi, il 97% di questa produzione è destinato all’esportazione. Di conseguenza, gli stabilimenti nazionali dipendono in gran parte da quanto giunge da altri Paesi, creando una situazione paradossale in cui la produzione interna è vulnerabile agli approvvigionamenti esterni.